Per far fronte alla carenza di personale sanitario nelle residenze per anziani del territorio si guarda al Sudamerica.
Infermieri reclutati in Sudamerica per far fronte alla carenza di personale nelle Rsa della Bergamasca. Una carenza quantificabile in circa 350 unità e riguardante anche un centinaio di medici. E per provare a sanarla in tempi brevi l’Acrb (Associazione case di riposo bergamasche) ha deciso di guardare a Perù e Bolivia, nazioni da cui arriveranno una quindicina gli infermieri ogni mese a partire da settembre, dopo aver ricevuto un’adeguata formazione con corsi di italiano.
“La nazionalità non fa differenza – ha dichiarato Barbara Manzoni, presidente dell’Associazione San Giuseppe –. Siamo aperti a ogni soluzione e lavoriamo su questo tema. Noi stiamo facendo uno sforzo importante, anche economico. La politica e il legislatore, però, debbono fare la loro parte”.
Anche Uneba Lombardia, organizzazione di categoria che unisce centinaia di enti e realtà non profit, nei mesi scorsi aveva in programma di assumere, dopo il periodo estivo, circa 400 infermieri dal Sudamerica, di cui una quarantina per Rsa e strutture sociosanitarie della Bergamasca.
Intanto l’Acrb lavora anche a progetti per la formazione degli Asa (ausiliari socio-assistenziali), affiancata da Regione Lombardia, che ha avviato corsi di aggiornamento per i cosiddetti super oss. Tali figure, però, potranno entrare in campo solo tra alcuni mesi.
Redazione Nurse Times
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