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Droga e telefonini introdotti illegalmente nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto: arrestati agente di polizia penitenziaria e infermiere

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Droga e telefonini introdotti illegalmente nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto: arrestati agente di polizia penitenziaria e infermiere
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Figurano anche un agente di polizia penitenziaria e un infermiere dell’Asp Messina tra i destinatari della misura cautelare in carcere eseguita dai carabinieri nell’ambito di una vasta operazione antidroga coordinata dalla Dda della Procura di Messina. Al centro delle indagini, il carcere di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), dove l’agente avrebbe coadiuvato uno dei capi del gruppo criminale, detenuto, consegnandogli hashish poi distribuito nell’istituto penitenziario. L’infermiere, dal canto suo, avrebbe introdotto la droga, ceduta ad alcuni reclusi.

Arrivava dalla Spagna, la sostanza stupefacente che più gruppi locali, ben strutturati, avrebbero introdotto nel carcere, dove un detenuto distribuiva dosi e telefonini entrati illegalmente. I cellulari erano forniti anche da un altro gruppo, di cui facevano parte alcuni detenuti e una donna che agiva dall’esterno.

Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari i militari hanno anche eseguito il sequestro preventivo del capitale sociale e del compendio aziendale di cinque società (compresa una concessionaria di autovetture), ubicate a Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo e in Spagna. Sequestrati pure beni immobili (fabbricati e terreni), autovetture, polizze assicurative e conti correnti, tra cui uno relativo a un istituto di credito spagnolo, intestati o nella disponibilità degli indagati, del valore complessivo di 4 milioni di euro.

Dalle indagini sarebbe emersa inoltre anche la presenza di un’organizzazione criminale, con basi operative a Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo, dedita al traffico di ingenti quantitativi della droga sintetica denominata spice, nonché di cocaina e marijuana. In particolare, il gruppo criminale avrebbe importato lo spice dal mercato olandese tramite siti web riguardanti, apparentemente, il commercio di prodotti leciti, generando un volume d’affari di circa 50.000 euro al mese.

Forti pressioni sarebbero state esercitate dagli affiliati nei confronti di alcuni spacciatori, loro acquirenti, per costringerli a onorare i debiti di droga assunti nei confronti della consorteria. Questa organizzazione criminale avrebbe avuto la disponibilità di armi e la sua forza criminale sarebbe emersa dalla circostanza di essere in grado di operare nel narcotraffico, senza subire interferenze da parte di sodalizi concorrenti del territorio di Barcellona Pozzo di Gotto.

Redazione Nurse Times

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