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Gentile Direttore di NurseTimes,
sono il dott. Alongi Luigi, laureato in Infermieristica il 18/11/2016 presso l’università degli studi del Piemonte Orientale, presento il mio lavoro di tesi di ricerca dal titolo “Gestione integrata del paziente stomizzato tra reparto di degenza e centro stomie: Creazione di un opuscolo di supporto nello “stomacare” applicato in urologia”.
Abstract
Introduzione
Esistono purtroppo numerose patologie e quadri clinici a carico della vescica o dell’apparato urinario, che possono rendere necessario un intervento chirurgico demolitivo con conseguente confezionamento di una stomia. Lo scopo di queste derivazioni urinarie esterne è quello di deviare il flusso dell’urina all’esterno, quando una “noxa patogena” impedisce il fisiologico deflusso.
La creazione di una stomia urinaria, può determinare nei soggetti coinvolti oltre che l’alterazione dell’immagine corporea, anche la conseguente necessità di adattarsi sul piano fisico e psicologico alla nuova situazione di vita. Il paziente portatore di stomia possiede, quindi, una situazione anatomica diversa, ma comunque gestibile, che non gli impedisce di condurre una normale vita sociale.
La vita del paziente sarà quindi pesantemente condizionata da questa nuova situazione che bisognerà organizzare e scegliere un piano assistenziale personalizzato, questo tipo di assistenza ai pazienti portatori di urostomia, va gestita nell’ottica di supportare ed aiutare il paziente nel raggiungimento di uno dei più importanti obiettivi, l’autonomia nella gestione della stomia.
Quindi il ruolo degli infermieri e degli infermieri stomatoterapisti si rivela assai prezioso nel raggiungimento, da parte del paziente, dell’autonomia nella gestione dello stoma e dell’autostima, requisiti fondamentali per il reinserimento dell’utente all’interno della società. A fronte della mia esperienza di tirocinio, della ricerca condotta nella S.O.C. di Urologia del A.S.L. Cn2 di Alba e della revisione di articoli e testi, è apparso chiaro il deficit di conoscenze da parte del paziente stomizzato per quanto riguarda l’approccio fisico, psicologico e comportamentale verso la stomia. Tutto ciò mi ha spinto a ideare e creare un “opuscolo informativo/educativo” specifico da consegnare al paziente urostomizzato durante la dimissione.
Esso è volto a rappresentare un sostegno in risposta a dubbi che possono insorgere nel paziente/caregiver post dimissione grazie alla visione dei concetti fondamentali legati alla gestione della stomia.
Obiettivo della tesi
L’obiettivo della tesi, è quello di creare un “libretto informativo/educativo” specifico, per i pazienti urostomizzati, da utilizzare presso il reparto di urologia, ambulatorio di urologia e stomatoterapia dell’ospedale San Lazzaro di Alba dell’A.S.L. Cn2.
La creazione di questo strumento di supporto, è nato tramite la collaborazione con il Tutor clinico della S.O.C. di Urologia, oltre all’utilizzo di letteratura di riferimento reperita tramite la consultazione di testi che affrontano il tema e di database elettronici (banche dati) come PubMed, Google Scholar, Medline, Cochrane, utilizzando stringhe di ricerca come “Urostomy”, “Diet Therapy”, “Nurse’s Role”, “Patient Education”, “Quality of Life”, “Stoma care nursing care”, “Urostomy education”, oltre all’utilizzo di termini Mesh correlati.
Lo scopo finale di tale strumento è quello di supportare il paziente nella gestione della propria urostomia, cercando di migliorare il livello di conoscenza riguardante lo stoma, attraverso un’esposizione sintetica ma chiara ed esaustiva delle varie problematiche che nascono durante la dimissione.
Risultati
Realizzare un “libretto informativo/educativo” specifico sulle urostomie, mezzo utile nella quale i soggetti urostomizzati possono trovare informazioni utili ed essenziali per una migliore conoscenza della propria condizione, e di suggerire delle semplici raccomandazioni sullo stile di vita, consigli alimentari, ambiente sociale e tutto ciò che riguarda il processo di stoma care. Nello studio sono stati usati 43 articoli pubblicati tra il 2011 e il 2016 e due libri di testo. La tesi è divisa in due parti e 4 capitoli:
La prima parte, è la revisione bibliografica e racchiude 3 capitoli ( cap.1, cap.2, cap.3): nel primo capitolo viene definita la stomia e vengono classificate le urostomia, in seguito vengono descritte le varie urostomie ( Cistostomia, Nefrostomia, Ureterocutaneostomia, Ureteroileocutaneostomia); nel secondo capitolo vengono classificate le complicanze dell’urostomia e suddivise in complicanze precoci e complicanze tardive; nel terzo capitolo vengono elencati e analizzati i vari processi di riabilitazione dell’urostomizzato, dai problemi di gestione alla creazione di un libretto di supporto, questi processi comprendono: i modelli di Gordon, l’assistenza infermieristica, l’educazione terapeutica, il supporto alla famiglia o al caregiver e l’opuscolo informativo/educativo specifico
La seconda parte, è l’indagine e lo studio di ricerca e racchiude 1 capitolo (cap.4): nel quarto capitolo, include le indagini e gli studi scelti per approfondire le problematiche che portano alla creazione di un “libretto educativo”. Viene spiegato come è suddiviso il libretto creato e quali sono i materiali e metodi adottati per la creazione. In fine si trova il libretto informativo vero e proprio (Consigli utili per il paziente urostomizzato), con elencati tutti i consigli utili che il paziente può adottare per quando riguarda lo stomacare, l’alimentazione, l’abbigliamento, sessualità, come comportarsi a lavoro o nella società e quali diritti ha lo stomizzato.
Di seguito, è allegato un questionario di gradibilità da consegnare ai pazienti urostomizzati, saranno esposte delle domande inerenti al sesso, tipo di stomia e stato sociale, se si trova da solo o con caregiver, inoltre si andranno a indagare i problemi sorti a domicilio.
Conclusioni
Lo studio e la ricerca hanno dimostrato che sono effettivamente presenti delle carenze nel livello di conoscenze circa la gestione dell’urostomia.
Esse riguardano sia alcuni aspetti tecnici di gestione della stomia, ma anche quelli psicologici, relativi alla capacità di adattamento alla condizione clinica e alle sue inevitabili implicazioni nella vita quotidiana.
Inoltre la mancanza di un opuscolo informativo nel reparto di Urologia dell’ A.S.L. Cn2 di Alba, mi ha spinto ad ideare un “libretto” in collaborazione con il Tutor clinico della S.O.C. di Urologia, oltre all’utilizzo di letteratura di riferimento.
Questo strumento di supporto specifico, completo e di facile comprensione, può essere di aiuto sia al professionista per migliorare la “comunicazione” con il paziente e quindi gestire in maniera più oggettiva possibile l’educazione terapeutica, ma anche al paziente stesso.
Infatti, l’informazione scritta è documentato risultare preferita dalle persone assistite, in molti casi perché ha il vantaggio che può essere conservata e riletta più volte, può essere trasmessa con più facilità ai famigliari, integra e rinforza l’informazione verbale e rappresenta uno stimolo a porre domande successive.
Alongi Luigi
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