Lavoro

Lavorare in Germania presso una struttura per anziani: l’esperienza di un infermiere italiano

Comments (2)
  1. Nickreef ha detto:

    Sarebbe molto ma molto interressante sapere quale fosse in cifre concrete lo stipendio che prendevi per fare un raffronto con quello infermieristico italiano pieno di soddisfazioni si, ma anche di grandi responsabilità e sacrifici.

  2. Giacomo ha detto:

    Salve a tutti.
    Io sono un collega infermiere che lavora da 7 mesi circa in un ospedale pubblico in Germania. Per caso e curiosità ho letto l’articolo del collega che ha disegnato nella maniera più negativa possibile la sua esperienza all’estero.
    Innanzitutto ha fatto tanta confusione su tanti concetti e in particolare sul suo ruolo e posto di lavoro. Ma procediamo per gradi.
    1) Il collega lavorava in una struttura per anziani, che non è minimamente paragonabile alla geriatria in Italia. In effetti la Geriatria in Germania non esiste, e viene chiamata geriatria la Reha, ovvero la riabilitazione. Le RSA tedesche sono ben altro.
    2) il collega è partito disperato alla ricerca di un posto di lavoro, e questo è comprensibile, ma vivere in un paese come la Germania comporta molti sacrifici personali come ad esempio l’apprendimento di una lingua, una diversa realtà sociale e lavorativa. Tutte cose che se non si è fortemente motivati spaventano e demoralizzano.
    3) L’infermiere in Germania non è laureato e proprio per questo noialtri infermieri siamo ricercati e benvoluti. Avere un infermiere laureato aumenta il prestigio dell’ospedale e del reparto.
    4) Non nego che a volte con la carenza di personale in reparto mi comporta a dover fare le cure igieniche, ma non è sempre così. Proprio come in Italia negli ospedali ci sono gli OSS, che qui si chiamano Pflegerhilfe, i quali ci aiutano nelle attività di reparto.
    5) Io lavoro in due reparti, chirurgia e riabilitazione. Se volessi potrei ogni mattina fare il giro dei prelievi, ma non lo faccio. Si, perché non sono pagato per farlo. Ma se in urgenza dovessi incannulare una vena, non è vero che devo aspettare il medico. E specifico in “urgenza”, e questo perché non sono pagato per farlo. Qui sono i medici a fare questo, ma è pur vero che se lo sai fare te lo fanno fare tranquillamente. E non mi sento demansionato ma un libero professionista che esige un equo ricompenso per le prestazioni che effettua. E per quanto riguarda le infusioni i.v. non mi pronuncio nemmeno. È impensabile che in un ospedale si aspetti il medico per una infusione. Forse in una RSA è possibile, dove non se ne fanno mai. Al massimo si fa la terapia orale.
    In conclusione cari colleghi, se siete disperati e vedete tutto nero, volete lavorare a tutti i costi, siete pronti ad affrontare sacrifici, è importante che non partite senza aver chiaro in mente l’obiettivo e cosa vi aspetta oltre il confine. Affidatevi ad agenzie del lavoro (serie) e chiedete loro tutto. E cosa importante non svendetevi per pochi Euro in Italia dove non siete nemmeno apprezzati. Si non è tutto oro quel che luccica ma è sempre meglio della attuale realtà italiana per reddito, stile di vita e per esperienza professionale.
    Saluti!

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