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Il Veneto diventerà la prima regione in Italia ad introdurre l’infermiere di famiglia

Il Veneto diventerà la prima regione in Italia ad introdurre l’infermiere di famiglia
Comments (1)
  1. Alessandro Murru ha detto:

    Mi sorgono spontanee alcune domande:
    1) Questi 1800 infermieri dove li prendiamo? Impensabile spostarli dagli incarichi attuali come dipendenti del SSN (sono già in carenza di personale), insostenibile acquistare prestazioni aggiuntive (1800 infermieri sono 270.000 ore al mese, a 50€/h sono 162 milioni/anno), inimmaginabile ricorrere agli infermieri indiani come vorrebbe il ministro Schillaci (formati nelle scuole provinciali indiane, non parlano italiano e confondono il lasix con insulina…figuriamoci fargli fare “formazione accademica” qui da noi!)
    2) Non sarà l’ennesima “butade” politica? Già con il “Decreto “Rilancio”. (DL 34/2020) in pieno Covid si era istituita questa figura, poi rimasta sulla carta. Oggi se ne parla con toni altisonanti vista l’attenzione mediatica sulla carenza di iscrizioni ai corsi di laurea in infermieristica.
    3) Si parla di valorizzazione economica senza dire “quanto” esattamente. Il CCNL non consente spazi di manovra se non di pochi euro lordi. Ricordo che il CCNL è un grande calderone dove ci sono tutte le figure che lavorano in sanità ad esclusione dei medici (Oss, Fkt, Tsrm, amministrativi, …) I sindacati non sono disposti a riversare risorse economiche solo su una professionalità a scapito di altre. Se arrivano dei soldi verranno distribuiti “a pioggia” su tutti.

    Io non voglio essere disfattista ma, sinceramente, in Italia non esiste una cultura che possa davvero valorizzare l’infermiere come avviene nei paesi civilizzati. Qui da noi le competenze avanzate vengono viste dai medici come invasione del loro territorio, quelle meno avanzate le hanno già prese gli Oss. Non rimane molto spazio per gli infermieri.

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