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La dott.ssa Rossella Desantis laureatasi in infermieristica presso l’Università degli Studi di Foggia presenta la sua tesi dal titolo “I modelli di Gordon nei pazienti post trapianto della Uci dell’ospedale Del Virgen Del Rocio (Siviglia)“
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“Al fine di poter sensibilizzare l’utilizzo dei modelli di Gordon e tassonomie Nic, Noc e Nanda sui pazienti con trapianto, basato sulla mia esperienza Erasmus a Siviglia”, racconta la dott.ssa Desantis.
La donazione degli organi e dei tessuti rappresenta “un regalo d’amore”.
Donare significa acconsentire che organi e tessuti possano essere prelevati per essere successivamente trapiantati in persone in lista di attesa. Con la donazione, si offre in modo spontaneo e senza ricompensa una parte di noi, qualcosa che ci appartiene. Si può dare il consenso alla donazione di organi interi (cuore, reni, polmoni, pancreas, intestino), parte di essi (fegato, che ha la caratteristica di auto rigenerarsi), o ancora di tessuti (cornee, cute, ossa, tendini, legamenti, valvole cardiache).
Parlare di donazioni significa parlare ineluttabilmente di trapianti poiché i due elementi sono correlati da una relazione di mezzo a fine. I trapianti di organo sono da considerarsi una sfida terapeutica di fronte a patologie altrimenti fatali e vanno intesi come un’attività ad altissima specializzazione ove confluiscono le competenze più diversificate: chirurgiche rianimatorie, infettivologiche, anatomopatologiche, immunofarmacologiche ed internistiche in senso lato.
La prima fase del mio studio ha incluso un excursus storico sulla trapiantologia, analizzando nei successivi paragrafi la figura del donatore (cadavere e/o vivente) con conseguenti principi bioetici, giuridici e medici sull’accertamento di morte.
A seguito della mia esperienza formativa Erasmus in Spagna, nell’ultimo paragrafo, ho evidenziato l’importanza dell’equipe infermieristica nel processo di donazione di organi e di come il modello spagnolo sia diventato di riferimento per gli altri Paesi.
Nella seconda fase ho analizzato dal punto di vista storico il trapianto di rene, differenziando il processo di donazione da cadavere e da vivente, con successivo approfondimento sulla sfera assistenziale nel pre e post trapianto. Nell’ultimo paragrafo ho introdotto un’esperienza cross-over di trapianto renale in un volo di linea tra Italia e Spagna.
Nella terza fase del mio studio ho evidenziato l’importanza di un piano assistenziale basato sugli 11 modelli funzionali di salute di Marjory Gordon, che mi ha permesso di leggere i bisogni di salute della persona in chiave olistica.
Nella quarta fase ho analizzato un caso clinico di trapianto renale dell’Hospital Universitario Virgen del Rocio (Siviglia), sottolineando l’importanza di implementare un piano assistenziale con un modello teorico infermieristico di riferimento e con un linguaggio standardizzato al fine di leggere i bisogni di salute della persona nella sua globalità e di prendersi cura dell’assistito garantendo l’efficacia e l’efficienza dell’agire.
La letteratura internazionale evidenzia la necessità sia di un’elevata competenza da parte degli infermieri nel prendersi cura della persona, sia di un linguaggio infermieristico standardizzato al fine di garantire la sicurezza e la qualità delle cure. Da queste considerazioni nasce l’idea di proporre un piano assistenziale infermieristico con il modello teorico di M. Gordon e le tassonomie NANDA-I, NOC e NIC.
Rossella Desantis
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