Sindacato Militare: “Alcune crocerossine svolgono attività infermieristica senza averne i requisiti”

Prosegue la battaglia del sindacato contro l’esercizio abusivo delle professioni sanitarie. Le critiche al ministro della Difesa (Elisabetta Trenta) e l’appello a quello della Salute (Giulia Grillo).

Nuova segnalazione in merito a un presunto esercizio abusivo delle professioni sanitarie. Ancora una volta arriva dal Sindacato dei Militari, attraverso una dichiarazione del segretario generale Luca Marco Comellini, che denuncia il caso delle crocerossine impegnate a svolgere attività infermieristica “senza la necessaria formazione accademica e senza la relativa iscrizione all’albo”. In precedenza erano finiti sotto la lente d’ingrandimento del sindacato gli infermieri militari non iscritti all’Ordine. Di seguito la dichiarazione di Comellini.

“È di queste ore la notizia che nel Policlinico militare (Celio) alcune appartenenti al Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana effettuino attività infermieristica, anche sotto la supervisione di personale medico, senza la necessaria formazione accademica e senza la relativa iscrizione all’albo degli esercenti la professione sanitaria. Questo non vale per tutto il personale, in quanto a nostra conoscenza esiste anche il fenomeno delle crocerossine arruolate secondo la procedura dettata dall’articolo 1737 del D.Lvo n. 66 del 2010, ma anche la riserva contenuta nello stesso testo normativo, che consentiva la prestazione infermieristica al personale iscritto nei ruoli delle Infermiere Volontarie Cri, purché in installazioni militari e in situazione di emergenza deve intendersi superata dalle norme, più recenti, contenute dalla Legge n. 3 del 2018, anche detta Legge Lorenzin.

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Al Sindacato dei Militari interessa principalmente tutelare la sicurezza del personale sottoposto alle cure di chi non sia formalmente titolato a farlo, ma anche garantire il personale militare e ausiliario da possibili abusi e condizioni di illegalità che, oltre a un’eventuale sanzione amministrativa e al risarcimento dei danni, possono comportare una pesante responsabilità penale, come noto assolutamente personale.

Ci stiamo adoperando fin dalla nostra costituzione per garantire il rispetto e l’osservanza delle leggi dello Stato, che in quanto Militari ci siamo obbligati a osservare. Per questa ragione abbiamo già provveduto a segnalare alle Procure competenti le anomalie riscontrate e, conseguentemente, visto il perdurante silenzio della ministra Elisabetta Trenta, invitiamo il ministro della Salute, Giulia Grillo, a intervenire con la massima urgenza per quanto di sua competenza, e chiunque non sia in possesso delle prescritte abilitazioni professionali ad astenersi con effetto immediato da pratiche di tipo sanitario ed infermieristico”.

Redazione Nurse Times

Fonte: Sindacato dei Militari

 

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