In Italia, la domanda è in costante aumento, ma il sistema sta lottando con gravi carenze di personale medico e infermieristico specializzato per soddisfare questa crescente richiesta. Secondo recenti dati pubblicati dalla Società Italiana di Cure Palliative (SICP), il numero di persone che ne necessitano nel loro ultimo periodo di vita oscilla tra le 450.000 e le 540.000 ogni anno. Tuttavia, oltre un terzo di queste persone presenta bisogni di complessità elevata, richiedendo l’intervento di equipe specializzate di cure palliative.
Attualmente, l’Italia si trova ad affrontare una carenza critica di medici palliativisti e infermieri specializzati. Ad esempio, per quanto riguarda l’assistenza domiciliare, ci sono solo circa 750 medici palliativisti, mentre ne servirebbero almeno 1600. Similmente, ci sono circa 1500 infermieri, ma ne sarebbero necessari 4550 per soddisfare appieno le esigenze della popolazione. Anche negli hospice, sebbene la situazione sia leggermente migliore, ci sono ancora carenze significative di personale rispetto agli standard richiesti.
Un’altra sfida è rappresentata dall’invecchiamento della forza lavoro nel settore delle cure palliative. Più di 600 medici palliativisti attualmente in servizio hanno più di 56 anni e si prevede che andranno in pensione nei prossimi 10 anni. Questo potrebbe aggravare ulteriormente le carenze di personale nel sistema.
La Società Italiana di Cure Palliative (SICP) ha recentemente pubblicato un documento di raccomandazioni che definisce gli standard di personale medico e infermieristico per le equipe specialistiche di cure palliative che operano in diversi contesti assistenziali: ospedali, territorio e hospice.
Questo documento rappresenta un importante passo verso il miglioramento delle cure palliative in Italia, fornendo linee guida per il personale medico e infermieristico che opera in diversi contesti assistenziali.
Personale Medico Palliativista
Personale Infermieristico
Personale Medico Palliativista
Personale Infermieristico
Personale Medico Palliativista
Personale Infermieristico
L’infermiere palliativista, secondo la Società Italiana di Cure Palliative (SICP), è colui che risponde alle esigenze di cura delle persone affette da patologie ad andamento cronico-evolutivo, per le quali non esistono terapie adeguate o efficaci ai fini della guarigione o del prolungamento significativo della vita. Il suo ruolo è centrale nel lavoro di équipe in cure palliative, sia erogate in ambito ospedaliero o di hospice, sia al domicilio del paziente.
L’infermiere palliativista gioca un ruolo cruciale nel fornire assistenza di qualità alle persone affette da malattie inguaribili, potenzialmente letali o croniche progressive.
La carenza di medici e infermieri rappresenta una sfida critica per l’assistenza sanitaria in Italia. Uno dei modi per affrontare questa situazione potrebbe essere un miglioramento dell’inquadramento economico investendo nella crescita professionale.
Un sistema di inquadramento che riconosca l’esperienza e le competenze degli infermieri potrebbe incentivare la progressione di carriera. Questo, a sua volta, potrebbe aumentare la soddisfazione professionale e la dedizione al lavoro. L’integrazione delle risorse umane disponibili nelle Reti Locali di Cure Palliative è fondamentale per garantire servizi sostenibili ed efficaci.
“I dati della nostra analisi, mettendo a confronto la realtà odierna delle cure palliative e uno scenario futuro di copertura del bisogno, aprono alla possibilità di una efficace programmazione sanitaria, tenuto conto anche degli sviluppi normativi che riguardano le Cure Palliative promulgati nel periodo post CoViD. Viviamo un momento che può essere definito a ragione come un’occasione unica per il SSN. La Legge 106 del 2021 chiede alle Regioni di completare l’articolazione delle Reti di cure palliative entro il 2025, il DM 77/22 definisce il ruolo di tali Reti nel panorama ampio di una sanità territoriale profondamente rinnovata, la Legge 197/2022 fissa l’obiettivo della presa in carico del 90% del bisogno di cure palliative da raggiungere entro il 2028. Tutto questo si colloca nel perimetro ampio del PNRR con l’impegno del miglior uso delle risorse rese disponibili. Ci auguriamo che il documento di sintesi con le nostre Raccomandazioni sia recepito dal legislatore e dai decisori, a livello centrale e sul territorio”.
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