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Migep e Stati Generali Oss: “Una visione che proietta l’operatore socio-sanitario verso un futuro di sfide e opportunità”

Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Angelo Minghetti (Federeazione Migep) e Gennaro Sorrentino (Stati Generali Oss).

La professione oss ha un importante profilo che affonda le sue radici nel passato. Essa ha visto la sua trasformazione e il suo arricchimento, fino al raggiungimento di figura estremamente importante nella dimensione sanitaria ordinaria, con la prospettiva futura di raggiungimento di grandi orizzonti.

L’oss è erede di una lunga storia istituzionale che inizia dal 1969 come ausiliario-portantino, nel 1982 diventa ausiliario socio sanitario di 2° livello, nel 1987 ausiliario socio sanitario specializzato di 3° livello. Nel 1990 si riqualifica in OTA (operatore tecnico addetto all’assistenza) assumendo una dimensione più assistenziale.

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Dopo dieci anni, nel 2001, nasce l’oss (operatore socio-sanitario), racchiudendo in sé tutte le figure che via, via erano sorte sul territorio nazionale (Asa, Adest, ADB, OSA, Ota, ecc.), con l’obiettivo di rispondere alla crescita e l’invecchiamento della popolazione da un lato e all’evoluzione tecnica scientifica degli infermieri dall’altro la carenza di infermieri. Un enorme bagaglio di esperienza dovuto ad una lunga evoluzione professionistica con riferimento alla Legge 761/79 che poneva le attuali figure nel tecnico.

Oggi, però, osserviamo una professione sempre più in difficoltà, gestiti sia dal ministero del Salute, sia dal ministero del Lavoro, poco riconosciuta dalle istituzioni e dalla cittadinanza a differenza di altre professioni che sono ormai lanciate nella loro valorizzazione, nella creazione di propri percorsi di carriera con assunzioni di ruoli e responsabilità sempre maggiori.

Ci domandiamo: ci sono delle opportunità da cogliere per l’oss? Nasce nel 2018 “l‘area socio sanitaria”, con il DM 73/21 viene sancito il ruolo socio sanitario, elementi fondamentali per la costituzione di un Registro nazionale, vero punto di partenza per un serio processo di evoluzione della figura. Il registro nazionale è l’unico strumento in grado di raccogliere questo grande patrimonio di competenze che l’oss storicamente detiene.

L’oss si è confermato figura fondamentale sia sul fronte Covid, sia sul fronte interno ma ravvisiamo nel contempo anche una scarsa comunicazione tra la professione e la politica che non aiuta a definire chiaramente la sua identità e contribuisce a mantenere il suo stato giuridico in una zona grigia. Negli anni come Federazione Migep e Stati Generali Oss abbiamo promosso diverse campagne volte a informare la categoria sulla possibilità di costituire un registro nazionale. Spesso, infatti, manca la consapevolezza dell”esistenza di strumenti ben precisi per raggiungere lo scopo, come la legge 3/18 (Lorenzin).

Come Federazione Migep – Stati Generali Oss rappresentiamo 10.181 iscritti e cerchiamo da tempo di istituire interventi mirati che riguardano l’evoluzione dell’oss. Siamo convinti anche che sarebbe importante intavolare un dialogo con altre realtà del territorio per costruire un dibattito politico su questioni di rilievo da concretizzare nelle sedi istituzionali. Riteniamo a tal proposito che tutti i canali della comunicazione debbano essere utilizzati e lavorare in parallelo, la macchina della comunicazione deve sapersi muovere fra piani diversi.

Occorre mettere a fuoco strategie specifiche per obiettivi specifici, istituire e rafforzare il registro nazionale, proporre contenuti da realizzare ad hoc, non cadere nelle trappole che altre realtà del territorio mettono in evidenza con slogan sensazionalistici utili solo a rafforzare il proprio feudo ma senza disponibilità di ascolto, dialogo e senso di responsabilità professionale.

Molti oss che lavorano con la Federazione Migep – Stati Generali Oss a stretto contatto hanno avuto occasione di evolvere, acquisire conoscenze e sperimentare sulla propria pelle la complessità che si trova nel procedere al salto di qualità professionale e l’impossibilità di elaborare nuovi progetti in tempi brevi e rapidi.

Bisogna rivedere il riordino della figura dell’oss attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico tra le istituzioni, i rappresentanti delle associazioni di categoria, i sindacati e le rappresentanze ordinistiche. Questa soluzione è importante anche per eliminare le differenze regionali sulle competenze, sulla formazione, sulla sempre più probabile istituzione di una nuova figura intermedia, in modo da combattere i falsi attestati, programmare il reale fabbisogno, sulle condizioni contrattuali ed istituire un diploma di oss.

Pensando al futuro, al vento del cambiamento, la chiave è quella di raggiungere con il registro nazionale 50mila iscritti, ossia un traguardo di maggiore rappresentatività cosi come indicato nella Legge Lorenzin dimostrando capacità di coesione e la consapevolezza di sentirsi una professione. Occorre poi una riforma della formazione teoricopratica dell’oss, il punto chiave per eliminare la denominazione di operatore d’interesse sanitario “inserviente”.

La tutela e il rilancio dell’oss per noi rappresenta una priorità assoluta fornendo urgentemente le giuste riposte attraverso l’attuazione delle riforme che abbiamo in questa sede presentate. Lo possiamo fare solo attraverso la coesione. Noi siamo pronti. Poiché ultimamente durante la giornata nazionale dell’Oss sembra che il governo abbia preso un impegno in parlamento, chiedendo l’apertura di un tavolo tecnico sulla sua valorizzazione, non facciamoci trovare impreparati, costruiamo il registro nazionale sotto gli stati generali dell’Oss in modo da essere presenti al tavolo tecnico in qualità di oss per la categoria.

È il tempo del coraggio. In un frangente così delicato, lo ribadiamo, la professione deve essere coesa accanto agli stati generali oss per portare a compimento il tanto atteso ruolo, l’area, la formazione e la valorizzazione economica.

Questa non è una battaglia e non siamo in guerra, visto che si tratta di un obiettivo indispensabile e raggiungibile considerata anche come suddetto l’apertura di un tavolo tecnico, auspicio di un dialogo proficuo con la politica e il ministero. Ci aspettiamo, grande coinvolgimento e sinergia, ma nello stesso tempo rimarremo coerenti sulle nostre posizioni e non avremo un ruolo passivo ma costruttivo nella speranza di essere ascoltati e trovare indispensabili punti di incontro, che conducano alla rapida risoluzione delle difficoltà che oggi affrontiamo. “Adesso più che mai tutti insieme”.

Aderisci tramite un semplice clic sul sito degli stati generali www.statigeneralioss.eu per costruire il futuro insieme.

Redazione Nurse Times

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