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“Le professioni sanitarie: l’evoluzione attraverso scelte etiche e responsabilità professionale”: l’opinione dell’esperta

Sono lieta di presentare questa speciale edizione de “Le professioni sanitarie: l’evoluzione attraverso scelte etiche e responsabilità professionale”, un testo a cui ho avuto l’onore di collaborare come infermiera legale forense insieme a stimati professionisti sanitari appartenenti alle varie figure che compongono il panorama dei singoli profili professionali, per introdurvi in un viaggio di 11 capitoli in cui verranno affrontate importanti tematiche sull’evoluzione delle professioni sanitarie, la formazione, la responsabilità professionale, l’esercizio della professione, la documentazione sanitaria, la comunicazione, l’etica e la deontologia, l’infermieristica forense, il ruolo dei ricercatori e la formazione dei futuri professionisti, coprendo riferimenti storici e normativi dall’Ottocento ad oggi.

Nel leggere le pagine di questo testo, troverete interessanti riferimenti storici che hanno visto, nel corso del tempo, un’importante evoluzione sia normativa che “culturale-conoscitiva” per la popolazione, delle singole professioni che dapprima (intorno al XIX secolo), riguardavano solo quella del medico, del farmacista e dell’ostetrica. Intorno alla prima metà del 1900, si arriva alla suddivisione nel nostro ordinamento, delle professioni sanitarie focalizzando l’attenzione anche sulla promozione e prevenzione alla salute, non soltanto sulla malattia conclamata.

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Successivamente, per consolidare l’inizio del cambiamento, viene istituita l’obbligatorietà di iscrizione in albi o elenchi dei professionisti, dotati di responsabilità autonoma per fornire una risposta efficace ad un complesso Servizio sanitario nazionale.

Numerose sono le normative che sono seguite nel corso degli anni, sino ad arrivare all’abolizione dei “mansionari” (in particolare per il profilo dell’Infermiere), con l’istituzione degli Ordini e non più collegi per le professioni sanitarie.

L’evoluzione normativa e delle competenze non si è focalizzata soltanto negli ambiti professionali ma ha coinvolto anche quelli tecnologici. Infatti, diversi studi hanno dimostrato che a livello mondiale è ormai diffuso un utilizzo spropositato dei social media da parte del personale sanitario durante l’orario di servizio, con conseguente aumento del rischio di errore per distrazione che porta ad una inevitabile responsabilità professionale.

Proprio in merito a quest’ultima, si è reso necessario definire un significato che racchiuda in sé ciò che coinvolge negli ultimi decenni i professionisti sanitari, fino a portarli dinnanzi ad un organo giudicante in ambito giudiziario.

Con il termine di “responsabilità professionale”, infatti ci si riferisce ad una duplice accezione: una positiva connessa alla conoscenza degli obblighi che derivano dalla professione nel settore sanitario (essere responsabili del paziente e del suo percorso di cura) e una negativa legata a rispondere del proprio operato di fronte ad un organo giudicante (civile, penale, disciplinare, amministrativo-contabile, deontologico).

Considerato il notevole incremento del numero dei contenziosi promossi dai cittadini/pazienti, dall’anno 2017 il legislatore ha ritenuto necessario individuare un preciso percorso normativo con l’emanazione della Legge n. 24 “Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie”, composta da 18 articoli e, nello specifico, nell’art. 6, interviene modificando l’art. 590-sexies c.p. introducendo una autonoma fattispecie di reato per il caso di morte o lesioni personali in ambito sanitario come conseguente condotta colposa.

In base a questa disposizione, il professionista non risponde a titolo colposo per lesioni personali o per morte in ambito sanitario, nei soli casi di imperizia e qualora, salvo la specificità del caso concreto, si sia attenuto alle raccomandazioni espresse nelle linee guida così come approvate ai sensi della legge in questione, o, in loro mancanza, alle buone pratiche clinico-assistenziali. Questa normativa pone l’accento sulla sicurezza delle cure e sulla sicurezza del paziente, richiedendo una collaborazione attiva a tutti i professionisti sanitari.

Tra questi professionisti sanitari, ne emerge in particolare una che rientra a pieno titolo nella normativa sopra citata, ovvero l’art. n. 15 in cui è previsto che tra il collegio peritale nominato per la valutazione di particolari casi in giudizio, vi sia un pool di esperti, tra cui anche un professionista sanitario legale e forense, ovvero una figura sanitaria formata con apposito master in materia giuridico-sanitaria.

La prima professione sanitaria che si è affacciata a questa specialistica è stata quella degli Infermieri, che nel 1983 negli Stati Uniti hanno fondato la prima Associazione di Infermieri Forensi Americani AFN, seguita nel 1993 dalla nascita dell’International Association of Forensic Nursing (IAFN) che fornisce la prima definizione dell’infermiere forense con i relativi ambiti di competenza specialistica.

Anche in Italia, nei decenni successivi, inizia a comparire nei contesti universitari, la formazione mediante master specialistici di 1° e 2° livello per infermieri legali e forensi, arrivando sino ai giorni nostri in cui sono stati ampliati, negli atenei, i percorsi formativi anche per le altre professioni sanitarie, consentendo la specializzazione nella particolare materia giuridico-sanitaria.

Nel richiamare quanto sopra argomentato, nel capitolo dedicato all’Infermiere Forense, vengono ben descritti tutti i vari ambiti di competenza di questo specialista: attività di consulenza, affrontando con metodo particolari criticità clinico-organizzative che coinvolgono gli infermieri nelle varie forme di responsabilità professionale, attività interdisciplinari (in collaborazione con il Servizio Infermieristico, Unità di rischio clinico, U.P.D., ecc.), gestione della violenza di genere, Consulenti/Periti per i Tribunali, ecc.

È importante evidenziare come la figura dell’Infermiere legale e forense sia valorizzata e riconosciuta nella Regione Veneto che non a caso, secondo il rapporto CREA (Consorzio per la Ricerca Economica Applicata), vanta le migliori performance in Sanità a livello nazionale concernenti il Management, Professioni Sanitarie, industriali e istituzioni.

Infatti, dapprima nel privato (nel 2013 con studio professionale dedicato) e poi nel pubblico, sono “comparsi” ufficialmente i primi infermieri legali e forensi.

Come citato nel capitolo dedicato, ritengo doveroso rendere merito al mio Direttore Generale Dott. Pietro Girardi che nell’anno 2015 presso l’Azienda Ulss n.19 Adria (attualmente Aulss 5 Polesana di cui è nuovamente Direttore Generale) in provincia di Rovigo, con Decreto del 18 novembre n. 743, ha ufficializzato (per la prima volta in Italia) l’istituzione del primo Ufficio Infermiere Legale e Forense (ancor prima che il futuro e ormai attuale CCNL definisse gli “incarichi di funzione professionale”), affidato alla guida della sottoscritta.

Questo traguardo, senza precedenti, come riconosciuto dai vertici aziendali e riportato nel decreto attuativo, “riconosce questa nuova figura specialistica come componente indispensabile all’interno di una struttura sanitaria, in quanto è l’unica figura professionale in grado di fare una valutazione dell’operato di Infermieri e di altri operatori sanitari non medici, anche allo scopo di valutare fatti penalmente, civilmente e disciplinarmente rilevanti e perseguibili, derivanti da procedure infermieristiche o di assistenza, nei casi di imprudenza, imperizia, negligenza od inosservanza di leggi e regolamenti”.

Per tale motivo, si ringrazia pubblicamente il direttore generale dott. Pietro Girardi che è stato il pioniere, in Italia, della divulgazione nelle aziende sanitarie pubbliche, della figura dell’Infermiere Legale e Forense inserito come professionista specialista nell’organizzazione aziendale, infatti, molte altre strutture sanitarie hanno preso spunto dalla sua iniziativa inserendo nelle proprie aziende questa figura specialistica, aprendo, di fatto, nuove strade, nuove prospettive, possibilità di sviluppo e riconoscimento di questo professionista sanitario esperto in materia giuridico-sanitaria.

Nel proseguo dell’iter innovativo e normativo delle professioni sanitarie, un’altra figura professionale che riveste un importante ruolo all’interno delle organizzazioni sanitarie è quella del Coordinatore Infermiere o professionista sanitario abilitato alle funzioni di coordinamento, riconosciuto anche dal punto di vista contrattuale con le relative responsabilità professionali connesse al ruolo, fino a giungere a quella del Dirigente Infermieristico. Tra le professioni sanitarie, riferendosi particolarmente a quella infermieristica, si può affermare che, grazie ai propri professionisti ha contribuito maggiormente alla salvaguardia del sistema sanitario.

L’iter evolutivo delle professioni sanitarie, non ha seguito solo il percorso legislativo, ma è stato necessario normare anche la parte più interna e intima della professione mediante la nascita del Codice Deontologico che racchiude una serie di norme comportamentali e morali che ogni singolo profilo professionale è tenuto a rispettare.

Nel testo, viene affrontato anche il tema della comunicazione efficace che è cruciale per evitare violenze contro il personale sanitario, un problema riconosciuto anche dall’OMS. Studi e normative cercano di affrontare questo fenomeno, ma è necessaria una maggiore consapevolezza e segnalazione da parte del personale sanitario.

In conclusione, personalmente è stato un privilegio collaborare a questa importante pubblicazione che mi ha permesso di comprendere appieno l’importanza di condividere queste materie con tutti, affinché le nostre competenze e peculiarità professionali, siano maggiormente conosciute e diffuse.

Invito tutti a immergersi in queste pagine con la mente aperta e il cuore curioso per comprendere l’importanza del nostro “mandato” professionale, ossia quello di prendersi carico dell’assistenza e cura del prossimo ma anche della nostra stessa professione.

Auguro a tutti i lettori, che questo viaggio attraverso “Le professioni sanitarie: l’evoluzione attraverso scelte etiche e responsabilità professionale” sia illuminante e arricchente.

Mara Pavan – Infermiera legale forense

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