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Le fasi del processo di nursing

La figura dell’infermiere molte volte non viene pienamente compresa a causa della repentina ascesa di questa professione sui palchi ospedalieri e non.

Si tende a vedere questo professionista come quello che era qualche anno fa, molto dipendente dalla figura medica e con poco senso critico. Ad oggi invece è giusto divulgare quello di cui veramente l’infermiere si occupa, come per altre figure professionali, perché l’equipe funziona solo in presenza di tutte le figure che effettuano correttamente il proprio lavoro.

L’infermiere si occupa principalmente dell’assistenza olistica al paziente, e quindi a 360°. C’è un vero e proprio processo di Nursing identificato, anche secondo la letteratura scientifica, per omologare il lavoro e rendere comunque gli standard assistenziali similari nelle diverse zone geografiche. Unico processo però non significa assistenza uguale per tutti, perché ovviamente a seconda del paziente che abbiamo di fronte dobbiamo saper identificare i bisogni e rendere l’assistenza quanto più specifica possibile.

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Vediamo nel dettaglio le cinque fasi del processo di Nursing:

Accertamento infermieristico

In questa fase è fondamentale conoscere il paziente, quindi fargli delle domande, determinare i suoi bisogni e rendersi conto della sua autonomia residua. Non sempre queste domande possono essere poste direttamente al paziente, pensiamo per esempio ad una emergenza/urgenza, oppure ad un paziente in coma o con patologie neurodegenerative, in questi casi ci faremo aiutare dai caregiver o dai familiari. Questa è anche la fase delle scale di valutazione dove non si attua solo prevenzione, ma anche riconoscimento attivo di determinate situazioni patologiche non ancora riconosciute.

Diagnosi infermieristica

Si differenzia ovviamente dalla diagnosi medica, ma fa sempre capo all’espressione dello stato di salute del paziente. Si parla di un inquadramento assistenziale in cui ci si rende conto se effettivamente il paziente sarà dipendente completamente, parzialmente o per niente dall’infermiere. Bisogna inquadrare le patologie di cui è portatore e cercare anche di ridurre al minimo le comorbidità associate a condizioni croniche o all’ospedalizzazione.

Pianificazione degli interventi

Si pianificano gli eventi per avere a disposizione delle vie da percorrere. Non bisogna mai dimenticare che le vie devono comunque essere esposte al paziente, il quale in prima persona deciderà qual è più affine alle sue idee. Nei casi di singole pianificazioni bisogna comunque chiedere quanto il paziente sia d’accordo, mai effettuare qualcosa senza il suo consenso.

Attuazione degli interventi

Gli interventi a questo punto sono stati identificati e possono essere attuati per rendersi conto di quanto effettivamente si può migliorare lo stato di salute del soggetto. Questi saranno propensi verso un miglioramento del quadro, ma come ben sappiamo la medicina non dà sempre certezze e molte volte le patologie degenerano velocemente e senza alcuna risposta alle terapie. Proprio per questo si tende ad avere diverse linee da seguire che possano essere l’eventuale piano B.

Valutazione degli esiti

Alla resa dei conti bisogna rendersi conto se il processo di Nursing è stato completato adeguatamente e se i risultati hanno dato l’obiettivo preposto in partenza. Non sempre potrà filare tutto liscio, infatti non tutti i pazienti riescono a raggiungere nuovamente lo stato di salute iniziale, molti hanno delle comorbidità, o ancora subiscono un peggioramento del quadro clinico e anche della qualità della vita (un po’ perché magari si tratta di patologie poco conosciute o poco rispondenti alle terapie in vigore e un po’ per problemi intrinseci ed estrinseci alla qualità dell’assistenza).

Capita anche che, alla fine del processo, il paziente non ce la faccia, e quindi sopraggiunge la morte. Quando si decide di intraprendere queste professioni purtroppo bisogna essere pronti anche a questo, il ciclo vitale che comprende salute e malattia infatti comprende non solo la possibilità di guarigione completa o parziale, e questo dobbiamo tenerlo sempre presente. E’ ovvio che in questo caso non avremo un esito positivo del processo di Nursing, e non si potrà neanche tantomeno rivalutare la situazione, ma almeno si potrà ipotizzare eventualmente le motivazioni, se non già previste dal decorso nefasto della patologia.

Dunque questo processo deve essere compreso fin da subito dagli studenti di infermieristica che devono approcciare con questo modus operandi, non proprio semplice da comprendere.

Quando si inizia questo percorso infatti non si è a conoscenza di molte cose: la cartella infermieristica o la diagnosi infermieristica, aspetto essenziali per ricostruire il panorama clinico-assistenziale del paziente. Nel diario e nella cartella, infatti, vengono appuntati giorno dopo giorno i parametri vitali, vengo effettuati i bilanci, viene seguito il paziente sotto il punto di vista minzionale ed evacuativo, tutto per tenere sotto controllo le diverse parti del corpo, senza tralasciare nulla.

E’ chiaro che poi bisogna anche pensare al lato psicologico e ogni tanto porgere l’ascolto alle richieste dei pazienti, che possono anche non essere prettamente legate alla nostra professione, per compagnia o grande mancanza di casa. Noi dobbiamo essere pronti anche a questo, per meritare la fiducia della persona che abbiamo di fronte e soprattutto per poter instaurare un rapporto di ascolto reciproco. Questo è anche molto importante perché senza la distanza intellettiva tra paziente e infermiere risulta più semplice il dialogo e non si avrà paura di riferire quanto di nuovo è subentrato nel quadro clinico.

Ecco cosa si intende quando si parla di assistenza olistica, non bisogna mai fermarsi alle apparenze e scavare nel profondo, perché molto spesso proprio conoscendo questi piccoli dettagli si può applicare un processo più personalizzato e corretto. Questo comporta non solo il miglioramento dello stato di salute del paziente, ma anche del livello di assistenza di quel determinato infermiere, che potrà essere di esempio per tanti altri.

Dott.ssa Taccogna Federica

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