La crisi del sistema sanitario italiano si sta aggravando, e la carenza di personale – infermieri, medici, OSS – sta rapidamente minando le fondamenta del sistema. Senza un’inversione di rotta, il futuro del sistema salute appare cupo.
Negli ultimi trent’anni, le politiche sanitarie hanno trascurato le esigenze di medici e infermieri, generando un vero e proprio “frutto avvelenato”. Gli effetti sono evidenti: in quasi tutti i presidi sanitari, dalla medicina d’urgenza agli ospedali generali, si respira un clima di esasperazione e violenza. Questa situazione è alimentata non solo dalle difficoltà degli utenti, ma anche dalla crescente frustrazione del personale, ormai sovraccarico e demotivato
Una delle soluzioni proposte è la creazione di una figura simile al “vice-infermiere”, con una formazione di sole 500 ore. Tuttavia, questa scelta è oggetto di forte critica: come può una formazione così breve competere con una laurea triennale? La qualità dell’assistenza è destinata a peggiorare, anziché migliorare, con figure poco qualificate che non risolvono il vero problema della carenza di personale
Il sistema sanitario non ha bisogno di figure “leggere”, ma di infermieri adeguatamente formati. Creare una nuova figura professionale non farà che aggravare il problema del demansionamento ,
Invece di inventare nuove figure, perché non potenziare quelle esistenti? La figura dell’OSS (Operatore Socio-Sanitario) già esiste, e potrebbe essere migliorata con un percorso di formazione più strutturato, magari introducendo un “liceo dell’assistenza”. Questo dovrebbe ai giovani di diplomarsi come OSS e di accedere con maggiore facilità alle professioni sanitarie, garantendo una formazione più solida e una permette una motivazione più forte per chi desidera lavorare nel settore
Ciò che rende tutto ancora più preoccupante è la posizione dell’Ordine degli Infermieri, che sembra avallare questa deriva, distante dalle reali esigenze dei professionisti che dovrebbero rappresentare. L’Ordine dovrebbe invece impegnarsi per migliorare le condizioni lavorative e salariali degli infermieri, specialmente in un momento in cui il rinnovo del contratto di lavoro è all’ordine del giorno.
Se non si interviene rapidamente e con decisione, il sistema sanitario e la professione infermieristica rischiano di cadere in un baratro. La soluzione non sta in nuovi titoli o figure professionali discutibili, ma in un serio intervento politico e istituzionale che riconosce il valore degli infermieri e affronta concretamente la questione infermieristica.
Angelo De Angelis
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