La melagrana, frutto del melograno è un frutto autunnale/invernale, molto ricco di nutrienti che gli conferiscono proprietà benefiche per la salute.
I frutti del melograno sono ricchi di vitamina e provitamina A e di vitamina C.
La parte commestibile del frutto del melograno, che rappresenta più o meno il 50% del totale, è costituita per il 40% da chicchi interni (arilli) e per il 10% da semi.
Gli arilli contengono l’80% di acqua, il 16% di zuccheri totali (principalmente fruttosio e glucosio), il 2% di fibre costituite soprattutto da pectina, acido ascorbico (vitamina C), acido citrico, e polifenoli, principalmente antociani che sono i responsabili di buona parte delle attività protettive comprese quelle antiossidanti e antinfiammatorie.
Anche i semi contengono nutrienti interessanti: fra il 12 e il 20% del peso totale è rappresentato dall’olio che contiene circa il 70% di acido punicico, un acido grasso molto simile all’acido alfa linolenico che appartiene alla famiglia degli omega-3. Inoltre, nei semi è contenuta la maggior parte della fibra, altre vitamine e polifenoli. Eliminando, quindi, i semi si perdono un bel po’ di sostanze nutrienti.
L’altro 50% del peso totale del frutto corrisponde alla buccia che comprende sia la parte più dura esterna, sia la parte bianca interna che avvolge i chicchi. Anche la buccia è un’importante fonte di nutrienti come composti fenolici (flavonoidi, ellagitannini, proantocianidine), minerali (soprattutto potassio, azoto, calcio, fosforo, magnesio e sodio) e fibre.
Decotti e infusioni ottenuti utilizzando la corteccia risultano particolarmente ricchi di tannini e possono avere attività antiemorragica e antidiarroica.
Per la sua composizione in nutrienti, alla melagrana sono state attribuite diverse proprietà benefiche.
Le sostanze in essa contenute aiutano a contrastare gli stati infiammatori che sono alla base dello sviluppo di diverse malattie croniche come cardiopatie, diabete
di tipo 2 e obesità.I polifenoli e, più precisamente, la classe degli antociani, infatti, sembrano capaci di ridurre i processi ossidativi e infiammatori soprattutto aumentando le attività antiossidanti e antinfiammatorie interne dell’organismo e inibendo diversi fattori pro-infiammatori.
Il contenuto dei polifenoli, che sono fra i principali responsabili delle proprietà benefiche della melagrana, varia molto a seconda che si utilizzino i soli chicchi o l’intero frutto.
I chicchi possono essere consumati direttamente ma, poiché la polpa traslucida aderisce saldamente al seme, per poterla inghiottire occorre inghiottire anche il seme, piccolo e di consistenza legnosa. Per questa ragione la gran parte dei consumatori preferisce berne il succo.
Tuttavia, mangiando i chicchi si può assumere una maggiore quantità di fibre alimentari idrosolubili; masticandoli fino a rompere il piccolo seme legnoso all’interno della polpa si possono assorbire anche acidi grassi importanti, come l’acido oleico, l’acido linoleico e l’acido lipoico.
Il succo non è dolce al pari dei chicchi perché nell’atto della spremitura si agisce anche sulla parte bianca della bacca, liberandone alcuni composti come tannini, mucillagini e altri composti antiossidanti.
Poiché la maggior parte dei composti fenolici presenti nel melograno si trovano nella buccia e nella parte bianca interna, i succhi commerciali, che sono realizzati attraverso un processo in cui vengono spremuti i frutti interi, contengono livelli abbondanti di sostanze fenoliche come punicalagina, acido gallico ed ellagico.
Inoltre, nel succo, soprattutto quello fatto in casa, magari utilizzando un semplice spremiagrumi, la quantità di fibra è molto più bassa.
Il materiale solido residuo (vinaccia), ottenuto dopo la spremitura commerciale, composto da buccia, parte bianca (mesocarpo) e tessuti del seme, ha ancora una notevole quantità di polifenoli (20,1%).
Per il melograno non ci sono evidenze scientifiche di interazione con farmaci.
Tuttavia, è sempre buona norma non consumare con frequenza eccessiva un solo tipo di alimento, perché il principio fondamentale da seguire per alimentarsi correttamente è quello di variare quanto più è possibile gli alimenti della dieta.
Inoltre, mangiando molto spesso i chicchi interi, i semi in essi contenuti potrebbero dare problemi intestinali, soprattutto se in presenza di diverticoli.
Tuttavia, considerare gli alimenti come dei “farmaci naturali” è molto difficile oltre che in parte sbagliato. La melagrana contiene delle sostanze che sono potenzialmente benefiche per l’organismo, ma è sempre bene non abusarne né tantomeno utilizzarla, di propria iniziativa, come “terapia” per qualche particolare condizione, soprattutto laddove è necessario seguire le prescrizioni del medico e assumere farmaci.
Redazione Nurse Times
Fonte: www.humanitas.it
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