In un periodo complicato come questo, dove sembra davvero che un po’ tutto, nel nostro Servizio Sanitario Nazionale, vada inesorabilmente a rotoli, è difficile ricordarsi di quanto in realtà questo nostro sistema di cura e assistenza sanitaria sia uno dei migliori al mondo.
“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”, sancisce la Costituzione nell’articolo 32 “Diritto alla Salute” e descrive quello che è un sistema pubblico, di carattere universalistico, finanziato dallo Stato e che garantisce l’assistenza sanitaria a tutti i cittadini.
Un sogno o semplicemente una realtà “assurda”, impensabile in molti altri paesi del mondo; anche più evoluti e potenti del nostro. Come gli Stati Uniti d’America, da dove arriva una notizia curiosa, che fa oltre modo indignare e riflettere: un ospedale americano ha fatto pagare 39.35 dollari ad una coppia per aver abbracciato il loro bambino subito dopo il parto, in quanto il contatto “pelle a pelle” tra mamma e neonato, subito dopo il taglio cesareo, non era tra le spese mediche coperte dall’assicurazione.
Assurdo? Non nel sistema sanitario a stelle e strisce, molto complesso, costantemente al centro delle battaglie politiche all’interno del governo americano e di sicuro… in antitesi con il nostro. Come funziona? Beh… Negli USA l’intero settore sanitario è privatizzato, pertanto non esistono cure mediche gratuite. L’assistenza sanitaria è molto costosa, sia nel caso di ricovero ospedaliero sia per delle semplici visite mediche (che possono anche costare più di 500 dollari).
Ogni cittadino è perciò tenuto ad avere una propria assicurazione sanitaria
, che egli può scegliere tra le proposte delle varie assicurazioni private presenti sul territorio e che “copre” le sue esigenze di salute. Avete presente, nei films e nelle serie TV, quando un paziente americano viene portato in ospedale e la prima cosa che gli viene chiesta dai medici sono i dati dell’assicurazione? È proprio così. Il problema è che quando viene effettuata dai sanitari qualche “prestazione” non contemplata nel “pacchetto” previsto dall’assicurazione… bisogna pagare. Ma non finisce qui: bisogna stare molto attenti, perché la “prestazione” può andare a nascondersi anche dove non ti aspetti.Ed è proprio questo che è capitato alla coppia di neo genitori statunitensi: “Durante il cesareo, l’infermiera ha chiesto a mia moglie se volesse tenere sul proprio petto il bambino. Chiunque avrebbe risposto di sì”, ha spiegato il papà del bimbo appena venuto alla luce. E così è stato. La coppia, però, non si sarebbe mai aspettata che quell’atto, così naturale, sarebbe stato a pagamento.
Secondo il quotidiano Independent, i neo genitori hanno avuto l’amara sorpresa quando hanno chiesto all’ospedale una copia della fattura delle spese mediche non coperte dall’assicurazione. Tra le varie voci, infatti, hanno letto con stupore: “contatto pelle a pelle dopo parto cesareo, costo 39.35 dollari”.
Come è possibile? La struttura sanitaria ha dichiarato che, per assistere la mamma col suo piccolo sul petto, una infermiera sia dovuta rimanere in sala operatoria oltre l’orario dovuto e di qui… la spesa. Che la coppia l’abbia presa con filosofia, commentando con un divertito (o quasi): “Io e mia moglie volevamo solo condividere la notizia. Stiamo ridendo”… è un’altra storia.
Fonti: Independent, TGcom24
Conferimento dell'incarico quinquennale di struttura complessa interaziendale di dirigente delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della…
I sindacati: “Aiop e Aris non vogliono riconoscere il contratto ai dipendenti” “Le promesse fatte…
L’infermiere ai direttori sanitari ha ribadito: “Non ho fatto nulla, c’è chi può testimoniarlo” La…
Cei: “La Chiesa italiana con Samaritanus Care affronta la grande fuga degli infermieri assumendo laureati dalle…
In esecuzione della deliberazione del Direttore Generale n. 413 del 17/05/2024, esecutiva ai sensi di…
Gentile Direttore, mi chiamo Cristina Sassi, e ho appena completato il percorso di studi in…
Leave a Comment