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Scarlattina, casi in aumento tra i bambini: le raccomandazioni del ministero

Aumentano anche i casi di infezione invasiva da streptococco di gruppo A.

Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha trasmesso una nota del ministero della Salute che evidenzia l’aumento dell’incidenza di scarlattina e di infezione invasiva da streptococco di gruppo A, precisando che “a livello nazionale si sta registrando un aumento dei casi di scarlattina a partire da gennaio 2023, soprattutto nei bambini di età inferiore a 15 anni”.

L’aumento osservato, si legge nella nota, può riflettere un inizio anticipato della stagione delle infezioni da malattia invasiva da streptococco di gruppo A (iGAS) per la popolazione generale, insieme a un aumento della circolazione di virus respiratori e a possibili co-infezioni virali che possono aumentare il rischio di malattia invasiva da iGAS. Ciò è favorito dall’aumento dei movimenti della popolazione a seguito di un periodo di ridotta circolazione di iGAS durante la pandemia Covid-19.

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In ogni caso Oms ed Ecdc stimano come basso il rischio di iGAS per la popolazione generale, considerando che l’attuale aumento dei casi di iGAS segnalati in alcuni Paesi europei è moderato, che i casi segnalati non sono causati da un nuovo ceppo e che la malattia è facilmente curabile con antibiotici.

Le infezioni iGAS – spiega la nota – possono presentarsi inizialmente con sintomi aspecifici (febbre, stanchezza generale, perdita di appetito) e i bambini, in particolare, possono avere una rapida progressione verso una forma di malattia grave. Il ministero consiglia ai genitori/tutori di richiedere una valutazione clinica qualora il proprio bambino presenti sintomi preoccupanti e non migliori clinicamente.

Importanti misure di protezione sono un’adeguata igiene delle mani e delle vie respiratorie e un’adeguata areazione degli ambienti interni. Una buona igiene delle mani e l’eliminazione di possibili comportamenti promiscui (ad esempio, condividere utensili, bicchieri e oggetti personali, ecc.) possono contribuire a controllare la trasmissione dell’infezione.

La scarlattina è una malattia causata dall’infezione del batterio streptococco beta-emolitico di gruppo A (Streptococcus pyogenes). La tipica comparsa di macchioline rosse sul corpo (esantema), un disturbo tipico della malattia, è causata proprio dal rilascio di una tossina prodotta dal batterio. La malattia colpisce soprattutto i bimbi tra i due-otto anni e il periodo di maggior contagio in Italia va da dicembre ad aprile.

La trasmissione della scarlattina avviene tramite il contatto con muco e saliva, e il batterio ha un’incubazione compresa tra due e cinque giorni. I sintomi solitamente si manifestano entro una settimana dal contagio. I primi segni sono: mal di gola, mal di testa, malessere generale, febbre superiore a 38°C con ingrossamento dei linfonodi del collo, esantema.

L’esantema solitamente si manifesta in principio al livello del torace, schiena e pancia, per poi espandersi agli arti. È facile distinguerlo dalla varicella e morbillo in quanto è formato da macchie rosso-rosate che possono confluire e che scompaiono premendoci sopra un dito, per poi riapparire quando viene tolto. A livello delle pieghe cutanee (ascelle o gomiti) il rossore può essere più evidente e la pelle risulta ruvida al tatto.

Il viso, invece, se raggiunto dall’esantema, può divenire molto arrossato, come dopo aver preso molto sole, ad eccezione della zona intorno alla bocca che rimane pallida. A volte anche la lingua può ricoprirsi di una patina bianca che, dopo qualche giorno, scompare lasciando la lingua rossa e con le papille gonfie, definita più comunemente “lingua a fragola”.

La scarlattina si cura facilmente attraverso una terapia antibiotica prescritta dal pediatra alla quale si può accostare la somministrazione di paracetamolo (tachipirina) o ibuprofene nel caso in cui compaia febbre elevata,

Solitamente si consiglia di assumere molti liquidi e di riposare. Non bisogna quindi spaventarsi in caso di comparsa dei sintomi: la scarlattina non è più pericolosa, ma è importante trattarla entro dieci giorni dall’esordio per evitare complicazioni come ascessi o reazioni immunomediate, che possono causare malattia reumaticacarditeglomerulonefrite e artrite post-streptococcica.

Il ministero della Salute ha infine fornito alcune linee guida utili per la prevenzione del contagio. La scarlattina è contagiosa dal periodo della comparsa dei sintomi fino a circa 24 ore dopo l’inizio della terapia antibiotica, ed è bene quindi che fino a quel momento si resti in casa senza recarsi a scuola o a lavoro.

Nella nota si sottolinea che le scuole e le altre strutture educative in cui vengono segnalate infezioni da iGAS dovrebbero seguire le indicazioni per la pulizia e la disinfezione dei giocattoli e delle superfici toccate di frequente.

Redazione Nurse Times

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