Lavoreremo per divenire una voce sempre più autorevole nel panorama dell’emergenza urgenza territoriale, non facendo attività sindacale o di tutela professionale, che non ci competono, ma cercando di diventare un punto di riferimento scientifico e tecnico...
Gentile Direttore,
La varianza di modelli nei vari sistemi 118 nazionali porta una grande confusione nell’offerta di “salute” che arriva, attraverso essi, ai cittadini.
Negli ultimi anni l’infermieristica in emergenza territoriale è divenuta, grazie allo sforzo e alla capacità degli infermieri operanti in quest’area, una delle risposte maggiormente vincenti per affrontare la sfida di assistere, correttamente e con efficacia, nei settings e nei percorsi di emergenza sul territorio.
Un sistema di emergenza territoriale moderno dovrebbe essere flessibile e basarsi sul corretto utilizzo dei vari livelli multiprofessionali di assistenza, da utilizzare in maniera dinamica, e quando necessario sinergica, in relazione al caso proposto.
Gli infermieri sono stati, negli ultimi anni protagonisti, a volte muti, di una querelle che non hanno voluto e nella quale non hanno potuto esprimere fino in fondo, spesso compressi da organizzazioni aziendali che li limitano anche nella esplicitazione del pensiero, il loro punto di vista. Hanno visto troppo spesso, e ancora continuano a vedere, troppi attori che, dall’alto di qualche collina ideale, vogliono continuare a manovrare ed indirizzare competenze e prerogative neppure loro, agendo una supremazia professionale da tempo superata da norme e fatti.
I risultati erano arrivati portando, grazie ad un grande lavoro condiviso, al raggiungimento di alcuni obbiettivo di tipo politico professionale e, sopratutto, ad una condivisione del pensiero e del modello di infermieristica che si voleva proporre.
Oggi questa idea riparte, con il tentativo di accendere una fiammella nelle menti e nei cuori dei molti colleghi che operano nei servizi 118 dell’intero Paese. La Toscana ha già riunito il pensiero e le forze.
A breve seguirà l’Emilia Romagna e, speriamo rapidamente, altre regioni che si stanno accodando. Costituiremo molto presto una associazione cui potranno aderire i colleghi
infermieri che operano nei sistemi di emergenza, creando gruppi definiti nelle loro regioni. Il Gruppo Infermieri di Emergenza Territoriale (GIET) sta prendendo forma.
Lavoreremo per divenire una voce sempre più autorevole nel panorama dell’emergenza urgenza territoriale, non facendo attività sindacale o di tutela professionale, che non ci competono, ma cercando di diventare un punto di riferimento scientifico e tecnico – non in antitesi con altre associazioni di area o società scientifiche ma lavorando accanto ad esse – per cercare di modellare una visione il più possibile omogenea su quella che, per gli infermieri, dovrebbe essere l’Infermieristica in emergenza urgenza territoriale.
GIET – Gruppo Infermieri di Emergenza Territoriale
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