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Napoli, caos Cardarelli: chiude il Pronto soccorso

L’ormai cronico problema del sovraffollamento ha indotto la direzione sanitaria a questo provvedimento temporaneo. All’accettazione potranno accedere solo i pazienti in codice rosso.

Nel pomeriggio di ieri il Pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli è stato temporaneamente chiuso a causa dei troppi accessi.

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Lo si apprende da una nota interna dello stesso presidio ospedaliero, secondo la quale “la presenza di oltre 150 pazienti in area Pronto soccorso – Accettazione, di cui 15 Covid positivi” ha causato problemi tali che, “con effetto immediato e fino a nuova comunicazione”, è stato necessario disporre “la temporanea sospensione dell’attività di accettazione in Pronto soccorso segnatamente ai codici non configurati con il carattere dell’emergenza indifferibile”. All’accettazione potranno dunque accedere solo i pazienti in codice rosso.

Inoltre, spiega la direzione sanitaria, al momento c’è una “totale saturazione della capacità ricettiva Covid”, e “sono presenti numerosi pazienti Covid positivi presso le unità operative non Covid”, creando così “un’evidente contrazione della capacità ricettive delle unità operative medesime”.

Quello del sovraffollamento del Pronto soccorso al Cardarelli è un problema cronico, che tra pochi giorni ricadrà sulle spalle del nuovo manager. È previsto infatti per l’8 agosto il passaggio di consegne tra l’attuale direttore generale Giuseppe Longo e il neonominato Antonio D’Amore (ex Napoli 2 Nord).

E domenica una sessantina (gran parte del personale in organico, se si conteggiano le unità in ferie) tra infermieri e operatori socio-sanitari hanno preso posizione, inoltrando una protesta protocollata

ai vertici del Cardarelli sul “gravissimo disagio” che sono costretti a subire nell’area di emergenza. “Sono venute meno le condizioni di fiducia nei confronti della responsabile dell’unità operativa – denunciano -. È ormai prassi la mortificazione e la vessazione… in un clima di continue malversazioni”.

A seguire parlano di “continua e quotidiana guerra messa in campo nei confronti della nostra coordinatrice. Chiediamo che si intervenga in modo deciso per ripristinare un clima sereno e di collaborazione”. Una deriva inarrestabile, che sta facendo precipitare il Cardarelli anche nel giudizio dell’utenza.

Redazione Nurse Times

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