emodinamica
Definita erroneamente “intervento chirurgico”, l’angioplastica coronarica è una procedura di cardiologia interventistica.
Definiamo meglio di cosa si tratta.
La coronarografia è una metodica diagnostica eseguita in cardiologia interventistica, con l ‘ausilio di apparecchio radiologico e mezzo di contrasto, mediante i quali si studia il decorso e sue eventuali anomalie, delle arterie coronarie, cioè quei vasi arteriosi deputati ad irrorare il miocardio. Si esegue questo esame quando, dopo anamnesi e visita medica, si sospetta un restringimento delle coronarie stesse che può causare ischemie più o meno severe.
Questi “restringimenti” sono conseguenza di formazioni quali trombi o placche aterosclerotiche di diverse tipologie e cellule proliferanti (placche eccentriche/concentriche).
I fattori di rischio sono ipertensione, fumo, obesità, sedentarietà e diabete mellito.
I sintomi si manifestano con dolori toracici anginosi, infarto, segni strumentali di ischemia (ECG, ecocardio, test da sforzo).
La procedura coronarografica si esplica mediante accesso percutaneo attraverso:
L’esame viene eseguito in anestesia locale praticata nella sede di puntura del vaso scelto per l’accesso. Il paziente non avverte dolore al passaggio dei vari devices.
Per quanto riguarda il ruolo dell’infermiere emodinamista possiamo di certo affermare che la sua presenza e le sue responsabilità all’interno dell’equipe sono assolutamente centrali.
La coronarografia è una procedura che viene eseguita sia in elezione che in urgenza e presuppone una formazione specialistica nell’ambito della cardiologia interventistica e di gestione del campo operatorio, data la necessità di operare in ambiente sterile.
Responsabilità dei professionisti infermieri è la gestione del paziente sul lettino operatorio pre, intra e post-procedura, e la gestione intra-operatoria di tutti i devices seguendo i tempi operatori, essendo quindi parte attiva della procedura stessa.
In caso lo studio coronarografico dia esito positivo, si procede con l’angioplastica coronarica (PTCA – percutaneous transluminal coronary angioplasty), una metodica che consente di dilatare le arterie coronarie in sede di stenosi.
Nei casi di particolare compromissione il cardiologo indirizzerà il paziente al cardiochirurgo, che darà l’indicazione per l’intervento.
Le discriminanti sono: tre o più punti di stenosi, coronarie con decorso intramiocardico (per alto rischio di danno teratogeno), occlusione del tronco comune.
La procedura dell’angioplastica prevede l’utilizzo di cateteri di piccolo calibro, i quali permettono non solo l’iniezione di mezzo di contrasto, ma soprattutto l’introduzione di devices specifici “a palloncino” che, gonfiati a pressione controllata da manometri, comprimono la placca aterosclerotica ripristinando la pervietà del vaso.
La prevenzione delle complicanze è di fondamentale importanza, ed il professionista infermiere ha un ruolo rilevante anche in questa fase.
Tra i rischi che richiedono sorveglianza intra e post-operatoria annoveriamo:
Tipologia di Angioplastica
Società scientifiche di riferimento: www.gise.it
Anna Di Martino
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