Infermiere in Wound Care

L’infermiere clinical specialist in wound care

Introduzione di Giuseppe Papagni

Vi proponiamo l’abstract della tesi discussa al master di 1° livello su “L’infermiere clinical specialist in wound care”, dalla collega Marta Luise.

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Il lavoro della collega si arricchisce di una “Guida semplice per la prevenzione e la gestione domiciliare delle lesioni croniche” che vi proponiamo in allegato.

In un nostro precedente articolo avevamo ripreso l’importanza e la validità di questo master che però non trova ancora oggi una sua collocazione contrattuale, così da valorizzare il percorso formativo che con tanta passione e sacrificio viene intrapreso oggi da molti colleghi. L’infermiere specialista è una realtà che va valorizzata perché risponde a dei bisogni richiesti dai cittadini.

Abstract

…di Marta Luise

L’infermiere clinical specialist in wound care* reca un grande contributo all’utenza  presso cui opera sia dal punto di vista della salute che a livello umano.

La cura domiciliare delle lesioni cutanee pone numerose sfide tecniche ed educative all’infermiere che opera in questo delicato setting assistenziale. I costi elevati, sia in termini economici che umani, dedicati all’esecuzione di complesse tecniche di wound care impongono pertanto una particolare attenzione. Difatti le principali criticità riscontrate riguardano la corretta gestione dei presidi e delle medicazioni avanzate da parte del paziente o del caregiver, l’aderenza alle cure e l’adozione di stili di vita adeguati alle condizioni cliniche del portatore di lesione.

Perciò il professionista sanitario che opera in questa realtà necessita di continui aggiornamenti, che agevolino l’esercizio infermieristico e colmino il divario della discontinuità assistenziale, predisponendo l’assistito ed il caregiver ad una consapevole inclinazione alla miglior gestione dello stato di salute.

Tutti gli assistiti che sono portatori di lesioni cutanee, gestiti tramite l’assistenza domiciliare e ambulatoriale, sono generalmente affetti da diverse patologie croniche a lento decorso con comorbilità importanti, perciò  il corretto stile di vita  per la gestione di una  simile condizione clinica e l’apprendimento di forme di autocura della lesione divengono aspetti principali tanto quanto l’esecuzione delle più  avanzate tecniche di wound care

. Questo elaborato si propone di potenziare ulteriormente questo aspetto, creando materiale informativo che supporti e guidi gli assistiti o i caregiver a raggiungere gli obiettivi per il raggiungimento del miglior stato possibile di salute che si vogliono prefiggere.

Lo scopo  di questo lavoro è quello di creare nell’assistito e nel caregiver  una consapevolezza e una padronanza cosciente della propria lesione e del proprio stato di benessere.

A tale proposito sono stati formulati dei materiali informativi atti a facilitare la comunicazione dei contenuti sanitari fondamentali per il corretto espletamento del processo assistenziale. Questi materiali (una guida all’autogestione della lesione e tre poster informativi specifici per lesioni da pressione, ulcere vascolari e piede diabetico). L’approccio essenzialmente tecnico dell’atto sanitario è garantito dall’aderenza ai criteri dell’evidence based nursing (EBN).

Nella guida alla cura domiciliare delle lesioni, da me elaborata, sono stati dedicati ampi spazi interni alla personalizzazione dei contenuti, potendo inserire i consigli specifici e personalizzati dei diversi membri dell’equipe sanitaria (podologo, diabetologo, fisioterapista, angiologo…) che hanno voluto correggere , almeno in parte, gli errori che spesso venivano eseguiti nella gestione delle ferite, preventivando un risparmio economico sia al SSN sia all’assistito, riscontrando un netto miglioramento e beneficio nella qualità di vita del paziente.

Invece nella formulazione dei poster è stata prediletta una strategia illustrativa, di immediato impatto, allo scopo di favorire l’apprendimento visivo delle informazioni; per meglio chiarire regole fondamentali per la gestione delle lesioni, i poster sono stati tradotti nelle seguenti lingue: albanese, polacco, rumeno e spagnolo.

Entrambi i materiali prodotti sono corredati dalle  immagini e consigli pratici sulla gestione domiciliare delle ferite croniche, ideati per potenziare la relazione terapeutica tra personale sanitario e utenza, per esplicare al meglio ciò che significa essere “Infermiere” (sapere, saper fare e saper essere).

 

In allegato 

Guida semplice per la prevenzione e la gestione domiciliare delle lesioni croniche

 

*Infermiere esperto clinico con master  (livello c)

Si riferisce a un infermiere che si è formato con un master universitario di primo livello che lo ha messo in grado di approfondire le sue competenze declinandole in un settore particolare dell’assistenza infermieristica. È l’infermiere esperto di parti di processo assistenziale o di peculiari pratiche assistenziali settoriali (ad esempio: anestesia/analgesia, strumentazione e tecnica chirurgica, dialisi, endoscopia, wound care ecc.) – EVOLUZIONE DELLE COMPETENZE INFERMIERISTICHEDocumento approvato dal Comitato Centrale della Federazione Nazionale Collegi IPASVI con delibera n. 79  del 25 aprile 2015

Giuseppe Papagni

Nato a Bisceglie, nella sesta provincia pugliese, infermiere dal 94, fondatore del gruppo Facebook "infermiere professionista della salute", impegnato nella rappresentanza professionale, la sua passione per l'infermieristica vede la sua massima espressione nella realizzazione del progetto NurseTimes...

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Giuseppe Papagni

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