Massimo Randolfi

La sindrome di Tako-Tsubo: una forma di infarto femminile ancora poco conosciuta

Il cuore delle donne risponde agli stimoli nervosi in modo differente rispetto a quello degli uomini. Gli stimoli del sistema nervoso fanno battere il cuore più velocemente e con più energia, con effetti più evidenti nelle donne soprattutto per i nervi che controllano la punta del muscolo cardiaco. Questo meccanismo è alla base della sindrome di Tako-Tsubo, una tipologia di infarto al femminile ancora poco conosciuta in cui l’apice del miocardio assume una forma arrotondata simile ad un vaso giapponese usato per la pesca dei polpi e chiamato appunto Tako-Tsubo. In Giappone infatti la sindrome è stata descritta per la prima volta. Ne abbiamo parlato con il dottor Guido Maria Giuseppe Lembo, Responsabile della Cardiologia di Villa Lucia Hospital.

Dottor Lembo, che cosa è la sindrome di Tako-Tsubo?


“La sindrome di Tako-Tsubo può essere descritta come una forma di infarto tipicamente femminile che interessa l’apice del cuore e che a differenza dell’infarto tradizionale, non si manifesta con nessun segno di malattia delle arterie coronariche né di ostruzione”.

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Da che cosa allora è causata?


“Il fattore determinante di questa sindrome è una condizione di stress acuto che comporta una alterazione della morfologia del muscolo cardiaco della paziente. L’apice del cuore si blocca mentre la parte inferiore si contrae in maniera eccessiva, in questo modo il sangue fa più fatica ad essere espulso dal ventricolo sinistro, così il cuore presenta l’estremità arrotondata e il collo sottile al termine dalla fase sistolica, come appunto la forma del vaso giapponese da cui prende il nome la patologia”.

Come si manifesta?


“La sindrome simula un infarto miocardico, sia in termini di sintomatologia che di indagini strumentali e bio umorali. I sintomi sono infatti quelli classici dell’infarto: dolore al petto, affanno e respiro corto, ma non si evidenzia nessuna ostruzione a livello coronarico. E’ dunque uno stress emotivo a scatenare la sindrome nota anche come “sindrome del crepacuore”.

Come viene diagnosticata?


“L’elettrocardiogramma serve a rintracciare gli indicatori tipici dell’infarto come ad esempio l’aumento della troponina, ossia una proteina del sangue responsabile della contrazione del cuore che se in eccesso indica una sofferenza cardiaca. Nella sindrome di Tako – Tsubo la troponina risulta più elevata ma senza superare i valori normali. La paziente viene comunque sottoposta a coronarografia, esame fondamentale per escludere la presenza di ostruzione coronarica e questo ci permette di fare diagnosi differenziale con l’infarto tradizionale ”.

Come si interviene?


“Non ci sono terapie specifiche e ogni caso è diverso dall’altro. Dopo la diagnosi si procede in genere con una terapia farmacologica che consente nella maggior parte dei casi al cuore di riacquistare la sua capacità di contrazione normale”.

Perché è importante conoscere questa patologia?


“La sindrome di Tako- Tsubo dimostra che esistono ancora oggi molti aspetti del cuore delle donne inesplorati che mettono in evidenza significative differenze con l’uomo nell’ambito della malattia coronarica. Alcuni fattori sono di tipo genetico/biologico e altri sono da considerare come fattori ambientali che vanno studiati e capiti con ricerche dedicate”.

Fonte: GVM Care e Research

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