Massimo Randolfi

Bambini e sicurezza stradale, conosciamo meglio i dispositivi anti-abbandono

A partire dal 1998, in Italia, si sono registrati 12 casi di bambini morti perché dimenticati in auto, con l’ultimo caso il 20 luglio scorso (dati aggiornati al 29 luglio 2024). I dispositivi anti-abbandono sono stati introdotti dalla Legge 117/2018 (“Introduzione dell’obbligo di installazione di dispositivi per prevenire l’abbandono di bambini nei veicoli chiusi”) e sono obbligatori dal 6 marzo 2020 per tutti i bambini sino ai quattro anni, indipendentemente da peso e altezza.

Il mancato utilizzo dei dispositivi anti-abbandono comporta le seguenti sanzioni: 5 punti in meno sulla patente; sanzione amministrativa da 83 a 332 euro (che si riducono a 58 e 100 euro se si paga entro cinque giorni); sospensione della patente da 15 giorni a due mesi in caso di recidiva nell’arco di due anni.

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I dispositivi anti-abbandono sono sensori che rilevano il peso del bambino e segnalano la sua presenza in auto. In caso di abbandono, il sistema lo segnala immediatamente al cellulare del genitore, oltre che ad altri numeri di emergenza inseriti al momento dell’installazione. 

Esistono tre tipologie di dispositivo anti-abbandono: integrato nell’auto, integrato nel seggiolino, da installare sul seggiolino. Le tipologie di dispositivi hanno le seguenti caratteristiche: non necessitano di omologazione; sono dotati di certificato di conformità rilasciato dal produttore; si attivano automaticamente a ogni utilizzo; forniscono un segnale di conferma di avvenuta attivazione; in caso di abbandono si attivano con segnali visivi e acustici o visivi e di vibrazione e i segnali sono percepibili o all’interno o all’esterno del veicolo; sono collegati allo smartphone del genitore con una app o tramite Bluetooth per inviare notifiche.

Di seguito un video esplicativo su “Bambini e sicurezza stradale” realizzato da Regione Lombardia.

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