Applicare l’istituto dell’arresto in flagranza differita anche nei confronti di coloro che commettono atti di violenza contro il personale sanitario. A chiederlo è Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), a seguito dell’ultima, gravissima aggressione avvenuta al Policlinico Riuniti di Foggia.
Si è trattato di una vera e propria spedizione punitiva, quella seguita alla morte di una ragazza operata d’urgenza per l’aggravarsi dei postumi di un incidente. Una folla di circa 50 persone è riuscita a sfondare la porta e a entrare in sala operatoria, scagliandosi contro i medici. Un chirurgo è stato colpito con diversi pugni in viso, un altro è stato spintonato e, una volta a terra, colpito con calci e pugni. Una terza dottoressa, infine, ha riportato la frattura di una mano, rimasta schiacciata in una porta nel tentativo di mettersi al sicuro.
“Siamo indignati per l’episodio di violenza nei confronti dei chirurghi a Foggia – afferma Anelli in un video per Fnomceo Tg Sanità (vedi oltre) –. Chiediamo una risposta esemplare da parte dello Stato e della Regione. Allo Stato chiediamo che i sanitari, i medici siano difesi, siano messi nelle di sicurezza per poter operare. Non è possibile considerare oggi che l’accesso in qualsiasi struttura sanitaria sia libero, senza le opportune misure di sicurezza”.
Sempre Anelli: “Chiediamo che il Parlamento valuti di estendere l’arresto differito in flagranza anche per le situazioni di aggressione nei confronti dei sanitari. Chiediamo che le strutture ospedaliere, le strutture sanitarie siano video-vigilate, in modo tale da applicare agli aggressori le pene previste dalla legge”.
L’istituto della flagranza differita fu introdotto originariamente per contrastare la violenza in occasione delle manifestazioni sportive. Il suo ambito di applicazione è stato poi esteso, sino ad arrivare alla stesura del nuovo articolo 382-bis del Codice di procedura penale, che lo prevede per alcuni specifici delitti di violenza domestica e stalking, che prevedono l’arresto in flagranza. Secondo tale istituto, si considera comunque in stato di flagranza colui il quale, sulla base di documentazione video-fotografica dalla quale emerga inequivocabilmente il fatto, ne risulta autore, sempre che l’arresto sia compiuto non oltre 48 ore dal fatto.
“In molti casi di aggressione contro il personale sanitario – spiega Anelli – l’intervento immediato delle forze dell’ordine può essere difficoltoso. Pensiamo, ad esempio, a un pronto soccorso affollato. Questa modifica contrasterebbe efficacemente il fenomeno delle aggressioni, garantendo la possibilità di procedere all’arresto degli aggressori anche quando non sia possibile intervenire immediatamente sul luogo del reato”.
Conclude Anelli: “Ai colleghi aggrediti, al presidente dell’Ordine dei medici di Foggia, Pierluigi De Paolis, vanno la nostra vicinanza e la nostra solidarietà, così come siamo vicini alla famiglia della giovane nel dolore per la grave perdita. Al governatore Emiliano rinnoviamo la richiesta, sempre più urgente, di un incontro per confrontarci su possibili misure e soluzioni per una situazione che sta diventando sempre più insostenibile e intollerabile. L’invito alla società civile è quello di mobilitarsi contro queste vili manifestazioni di violenza, indegne di un Paese civilizzato, e in difesa di quei principi di uguaglianza e solidarietà sanciti dalla nostra Costituzione”.
Redazione Nurse Times
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