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L’implosione della professione infermieristica…realtà amara

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Esercizio abusivo della professione: Opi La Spezia smaschera infermiere non iscritto all’Ordine
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In data 05/09/2024 si sono tenuti i test di ammissione ai corsi di laurea delle professioni sanitarie. Il dato emerso è a dir poco sconcertante 20.714 posti disponibili a fronte di 21.250 domande.

L’analisi è chiara, la professione infermieristica non è più appetibile per diverse ragioni prima tra
tutte la quasi totale assenza di riconoscimento professionale, il personale non è gratificato e non riconosciuto adeguatamente soprattutto dal punto di vista economico.

Inutile girarci intorno l’appetibilità di una professione passa anche attraverso la valutazione del RAL (Reddito Annuo Lordo) a fine anno.

Gli interventi strutturali dovrebbero partire proprio da qui, in maniera sinergica tra la rappresentanza professionale e sindacati al fine di prevedere maggiori riconoscimenti economici alla professione più rappresentata del SSN.

Le magistrali ad indirizzo clinico non sono la soluzione al problema soprattutto se il titolo di
accesso per l’esercizio della professione infermieristica resta la laurea triennale.

Non dimentichiamo che esistono delle norme che già disciplinano l’esercizio specialistico ad esempio la L. 43/06, il comma 566 del 30/12/2014 completamente disattese.

La professione infermieristica sta per implodere e ormai il dato è sotto gli occhi di tutti, sono completamente inutili queste soluzioni tampone in quanto non restituiscono appetibilità alla professione.

Ancora, i modelli organizzativi sono ormai obsoleti, i posti per la dirigenza delle professioni sanitarie sono sparsi a macchia di leopardo sul territorio nazionale.

È notizia di pochi giorni fa l’attivazione di una nuova figura professionale denominata. “Assistente
Infermiere” completamente inutile data già la presenza degli OSS (Operatori Socio Sanitari),
piuttosto si potenzi la professione infermieristica con modelli organizzativi innovativi.

Una possibilità da percorrere sarebbe quella di uscire dal comparto o comunque prevedere
un’area di contrattazione dedicata data l’impossibilità di rientrare tutti nella dirigenza sanitaria per la scarsità di risorse disponibili.

Gli infermieri sono stati acclamati durante il fenomeno pandemico da COVID-19 per le
competenze preziose messe in campo ma non vi è stato alcun investimento su questa professione. Resto sempre innamorato della mia professione ma intorno a me leggo ed intercetto tanta amarezza.

Dott. Carmine Lambiase

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