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Grosseto, frattura al braccio per una dottoressa del 118 aggredita: la solidarietà di Opi e Omceo

La donna, intervenuta per aiutare la vittima di un malore, è caduta in seguito all’alterco con un automobilista che intralciava il passaggio del mezzo di soccorso. Ferma la condanna dell’episodio da parte degli Ordini professionali e dell’Asl Toscana Sud Est.

Tutto il mondo sanitario ha condannato quanto successo a una dottoressa del 118 di Grosseto, caduta dopo una lite per futili motivi con un automobilista che intralciava il passaggio dell’ambulanza, all’esterno del Centro Vesalioe, esprimendole totale solidarietà. A cominciare dagli Ordini provinciali degli infermieri e dei medici.

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“A pochi giorni dalla celebrazione della prima Giornata contro la violenza ai danni degli operatori sanitari – commenta Nicola Draoli, presidente di Opi Grossetoarriva la notizia di un’ennesima aggressione rivolta a un medico del 118, che dimostra come il problema delle aggressioni al personale sanitario sia diffuso e frequente. E la violenza non è solo quella più manifesta, resa evidente da gesti concreti e parole pesanti, ma a volte anche quella insita nella scortesia e nella mancanza di fiducia e rispetto”.

Netta anche la peresa di posizione di Paola Pasqualini, presidente di Omceo Grosseto: “L’Ordine dei medici condanna fermamente la violenza verso il medico del 118 che stava svolgendo il suo lavoro di soccorso su un’emergenza. Questo a dimostrazione che, purtroppo, non basta una giornata per sensibilizzare le persone e provocare un cambiamento culturale. Per farlo, infatti, occorrono un lavoro costante e un impegno da parte di tutti, sanitari e cittadini. È inaccettabile e sconfortate che ogni giorno si debba ricordare di portare rispetto alle persone, a tutti i lavoratori, in particolare a quelli che prestano assistenza a chi ne ha bisogno”.

È molto probabile che la dottoressa debba sottoporsi a intervento chirurgico, perché i medici sospettano che la frattura a ulna e radio non possa ricomporsi da sola. Come raccontato dal quotidiano La Nazione, era intervenuta in orario di lavoro per soccorrere una persona che aveva accusato un malore. Ma quando l’ambulanza stava per ripartire, una macchina in manovra impediva l’agevole deflusso del mezzo di soccorso, e per tale ragione la donna richiamava l’attenzione dell’automobilista. Questi, però, non gradiva il rimprovero e, sceso dall’auto, iniziava a inveire contro il medico.

Il medico del 118 sostiene di essere stata afferrata per le spalle e spinta a terra, con conseguente frattura del polso. Secondo la versione rilasciata alla polizia municipale dall’uomo, invece, la dottoressa sarebbe caduta da sola nell’indietreggiare. Dinamica e fatti che saranno accertati dalla magistratura, poiché il procedimento penale scatta in automatico quando la prognosi di guarigione è superiore ai 30 giorni, come in questo caso.

Sulla vicenda è intervenuto anche Antonio D’Urso, direttore generale dell’Asl Toscana Sud Est: “Un gesto gravissimo e brutale, che ci indigna e che colpisce chi lavora ogni giorno per assicurare a tutti i cittadini l’inviolabile diritto alla salute. A nome di tutta l’Azienda voglio esprimere solidarietà alla dottoressa vittima di questa violenza del tutto gratuita. Voglio ricordare, inoltre, che nel 2021 sono stati segnalati nella nostra Azienda 128 episodi di aggressione, numero quasi quadruplicato rispetto all’anno precedente. Per questo motivo intensificheremo l’impegno nell’individuare le possibili strategie per ridurre i rischi e migliorare la sicurezza dei nostri operatori a tutti i livelli”.

Redazione Nurse Times

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