MILANO – Salute e identità religiose sono due facce della stessa medaglia. Ancor di più in una società multiculturale dove c’è una legge non scritta (quella morale ed etica) che va rispettata, senza però dimenticare che in sanità e nelle cure ci sono i protocolli da rispettare. C’è la regola del buon senso da applicare quando un operatore sanitario si trova di fronte un paziente di una confessione religiosa da quella cattolica. E bisogna attingere a piene mani a quella regola, spiega Cesare Milani, monaco buddista, ospite a Milano del forum dell’infermiere organizzato dall’Opi Milano, Lodi, Monza e Brianza. Nell’intervista realizzata con Nurse Times, Cesare Milani sottolinea come “ogni identità religiosa va conosciuta e rispettata anche in luoghi per certi aspetti problematici, come le case di cura e gli ospedali”.
Per diventare infermiere/infermiere pediatrico in Italia, è necessario conseguire la laurea triennale in Infermieristica o…
In risposta all'aggressione, la Asl Bari ha annunciato il suo sostegno legale agli infermieri coinvolti…
Gli infermieri sono il cuore pulsante del nostro sistema sanitario, eppure sono spesso sottovalutati e…
Il rinomato ricercatore Gianluca Pucciarelli è stato onorato con il prestigioso titolo di Paladino della…
La Conferenza di Alma Ata: Un Evento Epocale per la Salute Pubblica Nel settembre 1978,…
L’Associazione Nazionale Docenti Universitari (ANDU) critica fortemente il testo base adottato dalla Commissione del Senato…
Leave a Comment