la prof.ssa Loredana Sasso (professore ordinario del SSD Med/45 al Dipartimento di Scienze della salute dell’università di Genova): “C’è un movimento che sta cercando di recuperare l’infermieristica di base che da noi qualche DEFICIENTE chiama demansionamento…”.
Giusto. Sacrosanto. E personalmente non vedevo l’ora, viste le continue e imbarazzanti “perle di saggezza” espulse nel web da molti esimi colleghi fortemente ‘intellettuali’, che non perdono occasione di ridicolizzare sé stessi e l’infermieristica di fronte alle altre professioni (quelle vere), ai cittadini e che contribuiscono ad allontanarci sempre di più da un qualsivoglia riconoscimento economico/sociale.
Eppure, manco a farlo apposta… E’ arrivata la memorabile uscita di una luminare dell’infermieristica italiana, la prof.ssa Loredana Sasso (professore ordinario del SSD Med/45 al Dipartimento di Scienze della salute dell’università di Genova): “C’è un movimento che sta cercando di recuperare l’infermieristica di base che da noi qualche DEFICIENTE chiama demansionamento…”.
Un’uscita che, puntuale come un orologio svizzero, rischia di far crollare (fortunatamente solo in parte) le molte battaglie e il consenso di quegli infermieri che, a fatica, in nome del diritto, si battono quotidianamente per far rispettare la legge e per abbattere una terribile piaga: quella del demansionamento.
Un’uscita che addirittura li umilia, dandogli dei DEFICIENTI.
A loro e a una trentina di giudici, tra l’altro, visto che è questo (circa) il numero dei casi che ha visto le aziende sanitarie condannate e costrette a risarcire gli infermieri demansionati; i pochi che hanno avuto il coraggio di denunciare.
Un’uscita terribile che rischia, ancora una volta, di far sghignazzare le professioni che, forti di un livello culturale decisamente diverso, continuano a guardarci dall’alto verso il basso. A ragione. Sprezzanti.
Fortemente restie a riconoscere ciò che è irriconoscibile: l’infermieristica italiana come professione vera.
Ma al di là di ogni polemica, superflua e tutto sommato inutile (visto il livello culturale di cui sopra), mi rivolgo alla FNOPI: l’uscita della professoressa Sasso, anche se non è stata affidata ai social, è davvero accettabile…?!
Perché viste le condizioni disperate e pietose in cui versa questa martoriata professione (parlo di realtà, non di ciò che si respira nei palazzi e tra le poltrone), sarà mica che a sbagliare, da tempo immemore, siano i dirigenti e i “luminari” dell’infermieristica italiana?
Alessio Biondino
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