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Vaccini anti-Covid e rischi cardiaci: al via nuovi studi di Pfizer e Moderna

I test dovrebbero proseguire per un periodo di cinque anni negli Usa e in Canada.

Come riferito dall’emittente televisiva Nbc News, circa due anni dopo la concessione da parte dell’americana Food and Drug Administration (Fda) delle autorizzazioni per l’uso di emergenza dei vaccini anti-Covid Pfizer e Moderna negli Strati Uniti, i due colossi farmaceutici intraprenderanno studi sulle reazioni avverse a lungo termine legate alla somministrazione dei loro vaccini anti-Covid. I test, che si concentreranno su miocarditi e altre tipologie di infiammazioni o danni cardiaci, dovrebbero proseguire per un periodo di cinque anni negli Usa e in Canada.

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Pfizer, in particolare, ha avviato assieme alla Pediatric Health Network i preparativi preliminari per condurre esami clinici mirati a verificare l’incidenza dei possibili rischi legati al suo vaccino nei soggetti più giovani, ossia coloro che sembrano colpiti con maggiore frequenza dalle infiammazioni cardiache.

lntanto il Comitato per i farmaci a uso umano (Chmp) dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha approvato il vaccino bivalente Pfizer contro il Covid aggiornato alla sotto-variante BA.4/BA.5 per i bambini dai 5 agli 11 anni, già autorizzato per le persone con più di 12 anni. Ora spetta alla Commissione europea l’eventuale approvazione finale, che si attende a breve.

Nelle sperimentazioni cliniche sugli adulti tale vaccino “ha dimostrato una forte risposta immunitaria contro BA.4 e BA.5, misurata a 30 giorni dalla vaccinazione, con un profilo di sicurezza e tollerabilità simile a quello del vaccino originale”, fa sapere l’azienda. A inizio ottobre il vaccino ha ricevuto l’autorizzazione in condizioni di emergenza (Emergency Use Authorization) da parte della Fdaper l’uso nei bambini dai 5 agli 11 anni.

Redazione Nurse Times

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