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Torino, donna morì per una trasfusione sbagliata: sotto accusa medico e infermiere. Pressioni per insabbiare l’errore?

Al termine di un’inchiesta partita dalla segnalazione di una anestestista della clinica Villa Maria Pia Hospital, a Torino, il pm Giorgio Nicola ha chiesto il rinvio a giudizio per un medico e un infermiere, che non avrebbero rispettato la procedura di controllo prevista per le trasfusioni di sangue. Una negligenza dalla quale sarebbe scaturita la morte della 71enne Carla Raparelli, ricoverata nel reparto di Cardiochirurgia e trattata, secondo l’accusa, con una trasfusione di cui non avrebbe avuto bisogno e destinata a un altro paziente.

Nello specifico, medico e infermiere non avrebbero verificato la compatibilità del gruppo sanguigno (le è stato iniettato sangue del gruppo B+, anziché 0+), né la corrispondenza dei dati tra la sacca e il nome della donna poi deceduta (il vero destinatario, tra l’altro, era un uomo). Le accuse per i due sanitari sono quelle di omicidio colposo e falso ideologico in atto pubblico.

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I fatti risalgono al 2023, quando la signora Raparelli fu ricoverata per la nuova sostituzione delle valvole cardiache, dopo quellaavvenuta alcuni anni prima, sempre a Villa Maria Pia Hospital. Circa tre quarti d’ora dopo la trasfusione sbagliata, le sue condizioni precipitarono e la clinica contattò telefonicamente la figlia, che arrivò quando il decesso era ormai avvenuto. Inutile il tentativo di rianimazione, durato 50 minuti, a opera dell’anestesista, che poi comprese e segnalò l’errore.

Ma in questa triste vicenda sono emersi particolari ancor più inquietanti. La stessa anestesista, infatti, avrebbe dichiarato in Procura di aver ricevuto pressioni per cancellare dalla cartella clinica la riga che registrava l’avvenuta trasfusione

. “Così mi rovini, ho famiglia e figli da mantenere”, le avrebbe detto il medico, chiedendole di insabbiare l’errore. L’anestesista, però, andò avanti con la segnalazione e in seguito fu spostata in un altro reparto, poco prima di rassegnare le dimissioni. Sembrerebbe, inoltre, che al momento del presunto errore il medico non fosse proprio presente in clinica, al contrario di quanto scritto nel fascicolo sanitario.

In attesa del processo la direzione di Villa Maria Pia Hospital ha rilasciato un comunicato per sostenere  la correttezza dell’operato e la validità delle procedure predisposte, offrendo piena collaborazione alla magistratura.

Redazione Nurse Times

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