L’operatore socio sanitario prosegue il proprio rapido percorso evolutivo sia in Italia che oltralpe. Mentre la categoria infermieristica appare sempre più disomogenea, mal governata e fermamente vincolata alle mansioni domestico alberghiere, le figure di supporto compiono passi da gigante riuscendo recentemente ad essere inseriti nell’area sociosanitaria.
Gli Oss elvetici, come riportato nel proprio mansionario, possono svolgere attività che in Italia vengono considerate come esclusiva infermieristica.
L’operatore sociosanitario, oltre ad occuparsi dei bisogni di base del paziente quali l’alimentazione, l’eliminazione intestinale ed urinaria è autorizzato all’occorrenza ad effettuare prelievi ematici e capillari o a posizionare un catetere vescicale per via transuretrale.
Oltre a queste competenze può anche gestire pompe infusionali apportando modifiche sulla velocità di infusione di una fleboclisi o rimuovere punti di sutura.
Il mansionario dell’OSS, suddiviso in settori, include le seguenti competenze specifiche:
Atti medico-tecnici
Quanto tempo impiegheranno gli agguerriti operatori ad ottenere in Italia tutto ciò ed altro ancora?
È giusto che l’infermiere abbandoni tutte queste competenze meramente tecniche ed esecutive per rilegarsi un ruolo diverso come un vero professionista intellettuale?
Ha davvero senso lottare per conservare le mansioni sopracitate come esclusive o potrebbe essere il caso di rilegare all’infermiere un ruolo di manager delle attività socio assistenziali incentrando la sua attività attorno alla pianificazione dei bisogni dei pazienti rendendolo “coordinatore” di azioni dirette alla persona da assistere svolte dal personale di supporto?
Una rivoluzione simile genererebbe una richiesta massiccia di operatori sociosanitari ed un esubero di personale infermieristico che, in tal caso, non sarebbe più presente in maniera preponderante nei reparti.
L’infermiere non avrebbe più l’onere di eseguire le molte mansioni domestico alberghiere che, secondo molti, sono l’essenza della professione ed il momento più prezioso per acquisire dati clinici fondamentali per pianificare l’assistenza e per stabilire una relazione empatica con i nostri pazienti.
Il personale di supporto sarebbe impiegato soprattutto nei reparti a bassa complessità assistenziale lasciando molti infermieri senza alcun punto di riferimento preciso. Molti infermieri potrebbero non essere più necessari pertanto il fenomeno disoccupazione potrebbe esacerbarsi ulteriormente.
Siamo davvero pronti…al cambiamento?
Simone Gussoni
Allegati
Piano di formazione Operatrice sociosanitaria/operatore sociosanitario
Gli infermieri sono il cuore pulsante del nostro sistema sanitario, eppure sono spesso sottovalutati e…
Il rinomato ricercatore Gianluca Pucciarelli è stato onorato con il prestigioso titolo di Paladino della…
La Conferenza di Alma Ata: Un Evento Epocale per la Salute Pubblica Nel settembre 1978,…
L’Associazione Nazionale Docenti Universitari (ANDU) critica fortemente il testo base adottato dalla Commissione del Senato…
In oftalmologia sta prendendo sempre più piede tra gli under 14 il problema della miopia.…
La malaria è una malattia pericolosa per la vita, causata da parassiti che vengono trasmessi alle persone…
Leave a Comment