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Rinnovo contratto 2022-2024, Fials: “Incremento dell’indennità professionale di base a 1.300 euro”

FIALS – Chiediamo massima attenzione da parte del Governo e delle Regioni affinché questo contratto sia equo e risponda alle aspettative dei professionisti e degli operatori della sanità

È ripreso il negoziato all’Aran per il rinnovo contrattuale del comparto sanità 2022-2024, con un focus sugli aumenti contrattuali. Come ribadito fin dall’inizio delle trattative, le risorse stanziate risultano insufficienti e deludenti per rispondere alle legittime aspettative dei lavoratori. “È impensabile affrontare le gravi criticità che affliggono il sistema sanitario pubblico, senza un cambiamento radicale”, dichiara Giuseppe Carbone, Segretario Generale della FIALS.

Punti chiave delle trattative

Durante l’analisi dell’articolato, abbiamo accolto con favore le modifiche proposte dall’Aran riguardanti la conciliazione vita-lavoro e il benessere organizzativo. Tuttavia, in considerazione delle criticità e del crescente fenomeno di abbandono di alcune professionalità, è necessario fare di più. In particolare, per quanto riguarda il sistema degli incarichi, la FIALS ha ribadito la necessità di prevedere, per il personale con incarico professionale di base, un incremento del 50% del valore dell’incarico allo scadere dei 5, 10 e 15 anni di servizio, a condizione che non siano titolari di altri incarichi, finanziato attraverso i fondi contrattuali aziendali.

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Abbiamo inoltre chiesto che l’incarico ad interim venga esteso anche all’area degli assistenti e degli operatori.

Trattamento economico e indennità

La FIALS ha richiesto un incremento dell’indennità professionale di base a 1300 euro, con la possibilità di un ulteriore incremento del 50% a livello aziendale. Per gli incarichi di funzione, abbiamo proposto di elevare il limite oltre il quale i titolari non possono percepire compensi per lavoro straordinario, da 5000 a 8000 euro.

Carenza di organico e prestazioni aggiuntive

In merito all’adesione volontaria dei dipendenti all’istituto delle prestazioni aggiuntive in caso di carenza di organico, la FIALS ha espresso preoccupazione per il fatto che tali situazioni, ormai croniche, rischierebbero di trasformare questa misura temporanea in una soluzione permanente per risolvere problematiche strutturali e la mancata programmazione di assunzioni.

Richieste aggiuntive e proposte di miglioramento

Tra le altre proposte, la FIALS ha avanzato la richiesta di prorogare fino al 31 dicembre 2025 lo svincolo dall’incompatibilità professionale per i professionisti sanitari. Inoltre, abbiamo chiesto l’esonero volontario dai turni notturni per i lavoratori che abbiano compiuto 60 anni e il diritto alla “turnazione opposta” per i genitori con figli fino a 18 anni.

In tema di ferie e mobilità, è stato richiesto che le ferie maturate presso la precedente azienda vengano conservate e fruite nella nuova sede, con la specifica che eventuali dinieghi debbano essere formalizzati in forma scritta o digitale.

Congedi parentali solidali e banca del tempo

La FIALS ha proposto di istituire un sistema di “congedi parentali solidali” o una vera e propria “banca del tempo”, affinché i dipendenti possano volontariamente mettere a disposizione delle ore di congedo non utilizzate per i colleghi, favorendo una migliore conciliazione vita-lavoro.

Formazione continua e valorizzazione delle competenze

Per quanto riguarda la formazione continua ECM, la FIALS ha richiesto che siano garantite 4 ore settimanali. Inoltre, abbiamo proposto l’introduzione di percorsi di tirocinio, scambi di esperienze e stage formativi per il personale coinvolto in processi di trasformazione assistenziale, al fine di garantire l’acquisizione delle competenze necessarie, con costi a carico dell’azienda di appartenenza.

Conclusione

“Chiediamo massima attenzione da parte del Governo e delle Regioni affinché questo contratto sia equo e risponda alle aspettative dei professionisti e degli operatori della sanità”, conclude il Segretario Giuseppe Carbone. “È necessario garantire loro condizioni di lavoro di qualità, a oggi ancora disattese.”

Reddazione Nurse Times

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