Ricostruzione mammaria post-oncologica: l’innovativo progetto dell’Aou Senese

Prevede l’utilizzo di cute processata in laboratorio al Policlinico Santa Maria alle Scotte.

È stato finanziato da fondi regionali OTT (Organizzazione Toscana Trapianti), il progetto innovativo di ricostruzione mammaria post-oncologica mediante l’utilizzo di cute processata in laboratorio al Policlinico Santa Maria alle Scotte. Si tratta, in particolare, di matrici dermiche omologhe acellulari e gamma-irradiate. Il progetto, che avrà inizio a marzo 2020, vede coinvolte due strutture dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese: la UOC di Chirurgia Oncologica della mammella, diretta dal dottor Donato Casella, e l’UOS Centro Conservazione Cute, diretta dalla dottoressa Elisa Pianigiani. “Le matrici dermiche sono biomateriali tecnologicamente avanzati che possono essere utilizzati in fase di ricostruzione mammaria con protesi, come ‘estensioni’ del muscolo pettorale”, spiega Pianigiani. “L’impiego clinico di matrici dermiche sterile, acellulari e provenienti da donatore – aggiunge Casella – rappresenta una procedura consolidata e applicata, con eccellenti risultati in alcune realtà in ambito nazionale, e offre un’ulteriore opportunità alle pazienti che devono sottoporsi a mastectomia per una patologia oncologica. Il tessuto cutaneo crio-preservato, infatti, mantiene un certo grado di vitalità cellulare e svolge un ruolo di terapia salvavita nei gravi ustionati. Negli altri casi il tessuto mantiene intatte le caratteristiche strutturali e meccaniche, costituendo una medicazione biologica ideale, con capacità d’integrazione della componente dermica nel letto della ferita. Nella ricostruzione post-oncologica, qual è quella mammaria, gioca un ruolo fondamentale il derma liofilizzato acellullare sterilizzato”
. Il Centro di Conservazione della Cute dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese fa parte della Banca regionale dei tessuti e cellule, istituita dalla Regione Toscana, intesa come una banca interdisciplinare con il compito di selezionare, raccogliere, conservare e distribuire a scopo di trapianto tessuti umani prelevati all’interno della regione, con massimi standard qualitativi di processo e di prodotto. “Il Centro – dice Elisa Pianigiani – ha il compito di prelevare, processare e conservare cute da donatori, per il trattamento di ustioni gravi, particolari patologie, come nel caso del progetto finanziato, e perdite di sostanza cutanea, come in caso di ulcere, con lo scopo di migliorare la sopravvivenza e la qualità della vita dei pazienti. Nel 2019 sono stati prelevati tessuti cutanei da 145 donatori, per un totale di circa 400mila centimetri quadrati di cute omologa, resi disponibili ai centri-trapianto per impiego clinico. Nel periodo di attività 2000-2019 sono stati effettuati oltre 20.740 innesti, grazie a 2.251 donatori per un totale di oltre 4 milioni e centomila centimetri quadrati di tessuti trapiantati: nel 47.02% dei casi sono stati impiantati su ustionati gravi”. Redazione Nurse Times Fonte: In Salute News  
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