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Poca trasparenza nelle Asl del Lazio: la denuncia del Nursing Up

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato della collega Laura Rita Santoro, dirigente regionale del Nursing Up Lazio che ci riporta una situazione di gravi inadempimenti che gravano sulla comunità infermieristica laziale, con situazioni poco trasparenti che richiederebbero un nostro puntuale approfondimento. Abbiamo chiesto alla collega sindacalista di fornirci tutti i dati sulla situazione infermieristica laziale, NurseTimes avvierà un’intensa attività editoriale su questo tema, e chiede a tutti i colleghi coinvolti di raccontarci le loro esperienze. Invitiamo le autorità competenti a vigilare per evitare che si consumino ingiustizie ai danni degli infermieri e di tutto il personale terzializzato operante nelle strutture sanitarie pubbliche.

 

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Carissimi Direttori,

voglio iniziare il 2016 nel modo migliore. Voglio cercare di capire cosa succede nel Lazio!

Nella Regione Lazio hanno annunciato e con enfasi che avremo avuto una “svolta storica”, unica in Italia.

L’ideona sussisterebbe nella privatizzazione del sistema dell’emergenza sanitaria del Lazio, che è stata affidata ad “esperti del settore”.  Un delicato compito operativo d’intervento e primo soccorso del Sistema Sanitario Regionale, affidato, in appalto, a “professionisti” del settore!

Un impegno economico per la Regione Lazio e conseguenzialmente per i contribuenti di euro 63.876.456,546, per 77 postazioni circa.

La mia ricerca è nata dalle cooperative, società interinali ecc. che forniscono assistenza infermieristica, in service, negli ospedali pubblici, ma non solo.

Io mi chiedo da sempre, perché sarebbero necessarie le società esternalizzate negli ospedali e/o sul territorio per le emergenze?

Ancora, il personale nel pubblico impiego deve dimostrare la cittadinanza, i carichi pendenti ed eventuali procedimenti penali in corso.  Il personale esternalizzato è controllato? Se si come?

Domande impertinenti:

  • Ci sono regolamenti per la partecipazione a gare pubbliche?
  • Una struttura che partecipa e vince una gara di appalto ha dovuto dimostrare di non avere legami con le organizzazioni malavitose ecc?
  • La ditta vincitrice può sub appaltare l’impegno vinto?!
  • Il sub appaltante deve dimostrare e a chi la mancanza di legami ad associazioni criminali?

Il problema, per un dirigente sindacale sarebbe di scarso interesse, se non fosse che alcuni colleghi Infermieri, assunti in ruolo e/o con partita iva, non percepiscono retribuzione regolare e periodica!

Una testata giornalistica mi ha chiesto di valutare quali aziende ospedaliere acquistano ore di assistenza infermieristica? Quali e quante le aziende coinvolte?

Esiste la legge sulla trasparenza!

Ciò nonostante la valutazione dagli albi pretori, nelle strutture ospedaliere è strutturata in modo originale e fantasiosa.

Le assunzioni di personale, precario, in service e/o comunque non di ruolo nelle strutture pubbliche sono visibili dagli albi di un ospedale, ma, possono essere deliberati da diversi uffici, come: l’economato (insieme alla cancelleria) per il personale in service, le direzioni scientifiche, le direzioni sanitarie ecc., l’ufficio personale, paradossalmente, recentemente è il meno coinvolto!

Le strutture che forniscono assistenza infermieristica, in service, sono numerose e fantasiosamente unite. Alcune delle quali anche onlus, che studierei approfonditamente fossi nei panni della Guardia di Finanza!

Si parla di tutele dei lavoratori con il Jobs Act, per favorire le assunzioni??!!

Ciò nonostante le ditte che lavorano per la regione Lazio, negli ospedali e/o per l’ARES sono una serie di matriosche, una dentro l’altra, una collegata ad un’altra. Unico denominatore sono i contratti discutibili di lavoro nei confronti degli infermieri!

  • Molti colleghi non hanno ricevuto copia del contratto firmato perché non era una atto dovuto!
  • Sento d’infermieri che svolgono attività infermieristica, ma, con intenzioni del datore di lavoro di formazione non retribuita, benché in corsia ed in turno! Gli eredi di Florence Nightingale  accettano nella speranza di essere assunti, in ruolo, nel futuro. Ciò nonostante debbono pagarsi un assicurazione e le spese per raggiungere il “fantastico” posto di lavoro.
  • Altri si vedono proporre 4 euro l’ora, benché lo stipendio sindacale per una domestica preveda 7,50 l’ora. Però cercano di accattivarli con la promessa di un eccellente esperienza.
  • Molti hanno iniziato a lavorare nell’attesa della firma di un contratto. Mesi e mesi di attesa! Dello stipendio non ne parliamo!
  • Una struttura ha chiesto i danni ad alcuni infermieri, per aver recesso il contratto senza preavviso. Peccato che queste aziende sono spesso inadempienti nelle retribuzioni ecc.
  • Ci sono colleghi che percepiscono uno stipendio fisso, i più fortunati, ma lavorano per molte, molte ore di più senza straordinario ed in barba alle direttive Europee.
  • Potrei proseguire ma, non vorrei annoiare nessuno!

Pazzesco è sapere dai colleghi che c’è una “organizzazione sindacale aziendale”! Questa affermazione mi è stata fatta da colleghi, ma, anche dal responsabile di una struttura che mi ha chiamata dopo aver ricevuto una raccomandata dal Nursing Up Lazio. I colleghi infermieri non potrebbero iscriversi ad un altro sindacato, dal momento che sarebbero già iscritti ad un altro? Mi è stato detto che gli Infermieri sono iscritti all’unisono ad una sola sigla sindacale, quindi non potrebbero iscriversi ad altri! La sigla sindacale è la stessa per tutti? Mi chiedo una “cordata d’imprenditori” come quella capeggiata dalla Heart Life Croce Amica ha un’unica “sigla sindacale aziendale”?

Nonostante la/le sigla/e sindacale/i aziendali/e ci sono colleghi che non percepiscono retribuzione da molto tempo, ma si sono sentiti suggerire una vertenza sindacale! Una vertenza che potrebbe far perdere quello “straccio di lavoro” faticosamente trovato?

Sono convinta che certi “datori di lavoro” vadano denunciati all’Ispettorato di lavoro, INPS e Guardia di Finanza!  La mancata retribuzione ecc. di un lavoratore è un reato!

La “difesa dei lavoratori” è un atto dovuto a prescindere dalla tessera (tessera d’iscrizione al sindacato)!  Difendere i lavoratori è obbligatorio per chi si occupa di tutele dei diritti e degli interessi sul posto di lavoro!

Sono disponibile a denunciare chiunque non rispettasse gli Infermieri. Unica condizione, una dichiarazione degli interessati, in cui mi si dichiara i fatti, il tipo di rapporto di lavoro ecc.

La sottoscritta non rivelerà mai la fonte delle informazioni! Tutto ciò è necessario perché dobbiamo dare un taglio a questo tipo di attività!

I diritti degli Infermieri debbono essere sacrosanti!

Nursing Up Lazio sta difendendo gli Infermieri esternalizzati senza tessera d’iscrizione.

Nel Lazio facciamo iscrivere gli Infermieri, come libero professionisti, solo se interessati ai benefit che offre Nursing Up, tipo l’assicurazione e/o i Master che sviluppano titolo per eventuali concorsi.

L’attuale legislazione non tutela! Agli Infermieri è altamente consigliata l’iscrizione al sindacato “aziendale”! Quindi la scelta di aiutarli a prescindere dalla tessera è un atto dovuto!

Gli Infermieri che lavorano nel pubblico, che hanno dei diritti consolidati, scelgono di tutelare i colleghi “diversamente occupati” e sfruttati tramite Nursing Up! Nursing Up come strumento!

I colleghi che fossero interessati possono contattarmi all’indirizzo mail:

regionale.lazio@nursingup.it

Cordialmente

Laura Rita Santoro

 

 

P.S.: Si fa presente che abbiamo chiesto delucidazioni anche in Comunità Europea, dal momento che si tratta di bandi Europei.

 

 

Linfografia:  

 

 

Giuseppe Papagni

Nato a Bisceglie, nella sesta provincia pugliese, infermiere dal 94, fondatore del gruppo Facebook "infermiere professionista della salute", impegnato nella rappresentanza professionale, la sua passione per l'infermieristica vede la sua massima espressione nella realizzazione del progetto NurseTimes...

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Giuseppe Papagni

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