ROMA 22 DIC 2021 – Poche luci e ancora molte ombre emergono, come avevamo ampiamente previsto, dopo la nuova riunione del tavolo negoziale, nell’ambito della trattativa per il rinnovo del contratto della sanità.
Come sindacato Nursing Up, in merito alle questioni legate ad alcuni istituti contrattuali relativi al rapporto di lavoro, abbiamo confermato le nostre forti posizioni e le richieste, già ampiamente ribadite nel corso delle precedenti discussioni, senza dimenticare che attendiamo ora di entrare nel vivo della trattativa, con quelli che sono i passaggi fondamentali, per arrivare a quel traguardo a cui tutti gli infermieri italiani guardano con attenzione: un nuovo ordinamento, per un nuovo contratto degno di tal nome.
In tal senso saremo in prima fila, pronti ad affrontare, da qui a breve, la cruciale discussione sulla ricostruzione dell’ordinamento e, direttamente collegata con essa, la questione del trattamento economico degli operatori sanitari.
Manca, purtroppo, il feedback dell’Aran in riferimento alla nostra richiesta di due ore da dedicare alla formazione per il personale sanitario, che Nursing Up vorrebbe scorporare dal debito orario settimanale. Tutto ciò permetterà, solo per citare un esempio, e come già accade per i medici, che gli infermieri non debbano essere più chiamati a svolgere 36 ore settimanali di turnazione o di servizio attivo ma bensì 34, potendo così dedicare le dure ore restanti alle attività di formazione, passaggio questo fondamentale per il loro presente e il loro futuro professionale.
Su molti degli aspetti sopra elencati, abbiamo preso atto, ma solo in occasione delle ultime sedute negoziali, della posizione “tardiva” di alcuni altri sindacati, che solo in questo momento sembrano unirsi alle richieste che portiamo avanti noi ormai da anni, pur non avendo in precedenza inserito tali richieste nelle loro piattaforme.
Per quanto ci riguarda, non abbiamo intenzione di farci illudere dal canto delle sirene. Ben vengano, solo adesso, certe richieste da parte di taluni sindacati, ma ci aspettiamo che tutta la loro enfasi non si fermi “al mero domandare”, vero come è che una mera richiesta non si nega a nessuno.
Anche su questo, proprio a quei sindacati dei quali parliamo, noi domandiamo: ci fermeremo alle mere richieste “oppure combatterete” per far sì che la valorizzazione che gli infermieri e le altre professioni sanitarie aspettano, possa realmente arrivare nell’ambito della revisione dell’ordinamento professionale che ci accingiamo a discutere?
Restiamo in trepida attesa di verificarlo. Certo è che siamo pronti a dare battaglia per questo!
Redazione NurseTimes
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