BACKGROUND: gli antibiotici sono una delle più grandi innovazioni in campo medico del XX secolo. L’utilizzo improprio e spesso spropositato che se ne è fatto negli ultimi decenni ha agito da pressione selettiva sulle varie specie batteriche che, per sopravvivere, hanno sviluppato una o più forme di resistenza. Ciò rischia di farci ritornare ad una condizione in cui i trattamenti per curare le infezioni non saranno più efficaci.
OBIETTIVO: esaminare il problema della resistenza antibiotica e i danni che comportano lo scoretto uso e abuso degli antibiotici, evidenziare la figura dell’infermiere nella gestione del fenomeno e proporre degli interventi educativi da attuare nella comunità.
MATERIALI E METODI: è stata effettuata una revisione della letteratura attraverso la banca dati PubMed, il motore di ricerca Google Scholar e sono stati raccolti dati epidemiologici di EpiCentro, partendo dalle origini e dall’evoluzione dell’antibiotico resistenza fino all’individuazione di strategie per il controllo.
RISULTATI: dai dati analizzati sono emersi importanti rischi per la salute pubblica e una scarsa informazione riguardo il tema della resistenza antibiotica, sia nella popolazione sia negli operatori sanitari stessi. La figura dell’infermiere è stata individuata come possibile principale promotrice dei programmi di gestione antimicrobica.
Gli infermieri costituiscono un ruolo fondamentale nell’educazione sanitaria. Una gestione degli antibiotici consapevole e responsabile, l’utilizzo di strategie per la prevenzione delle infezioni e per il contenimento della resistenza antibiotica contribuiscono a tenere sotto controllo il fenomeno.
Dott.ssa Annalisa Zegarelli
Tesi: La resistenza antibiotica: un’emergenza del terzo millennio
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