Gentile Direttore di NurseTimes,
sono Simona Maria Michela Leonardo, neolaureata in Infermieristica presso l’Università degli studi del Molise. Voglio porgere alla vostra attenzione il mio progetto di tesi di laurea dal titolo “Valutazione infermieristica al triage con l’ecografo in paziente emodinamicamente instabile per rottura spontanea dell’aneurisma dell’aorta addominale o sospetto tale”
Background
L’interesse per l’area critica e la curiosità di comprendere ed analizzare la gestione infermieristica dei pazienti con rottura dell’aneurisma dell’aorta addominale, o sospetto tale, nei DEA sono stati fondamentali per elaborare questo progetto di tesi. L’analisi della letteratura presente su tale argomento e l’elaborazione di un questionario somministrato al personale medico ed infermieristico della U.O.C. di Pronto Soccorso del P.O. A. Cardarelli di Campobasso, impegnato tutti i giorni nel dipartimento di emergenza, hanno permesso di capire come lo Shock Index e l’ecografia potessero essere utili nei DEA per individuare prontamente tale emergenza al fine di attribuire il giusto codice di priorità che mettesse in atto tutti gli interventi clinici/assistenziali necessari.
Per questo studio è stata condotta prima una ricerca bibliografica nelle banche dati PubMed, ScienceDirect, CINAHL (Cumulative Index to Nursing and Allies Health Litterature), NICE (National Istitute for Health and Care Excellance) e Google Scholar. La ricerca bibliografica è stata condotta attraverso keywords e criteri di inclusione ed esclusione specifici. È stato somministrato un questionario elaborato dalla sottoscritta sotto la supervisione del relatore, Prof. Giovanni Stanziano, ed autorizzato dal Direttore Sanitario del P.O. A. Cardarelli di Campobasso, dalla Coordinatrice Infermieristica e del Primario della U.O.C. di Pronto Soccorso del P.O. A. Cardarelli di Campobasso.
Nello studio sono stati arruolati 35 infermieri e 10 medici per un totale di 45 persone. La partecipazione del questionario è stata circa del 33% (N.15), di cui il 66,7% (N.10) sono infermieri e il 33,3% (N.5) sono medici. Sono state somministrate un totale di 22 domande. Alcune delle quali erano rivolte solo al personale medico, altre solo a quello infermieristico ed altre, ancora, erano in comune. Dalle risposte ricevuto è stato possibile evincere che il 100% (N.10) degli infermieri conosce Shock Index, ma solo il 60% (N.6) lo usa come indice di instabilità emodinamica; mentre il 60% (N.3) dei medici che conosce lo Shock Index solo il 67% (N.2) lo usa.
Agli infermieri è stato chiesto se fossero in possesso di un master in ecografia per uso infermieristico o se avessero frequentato un corso di ecografia: il 70% (N.7) hanno risposto di “no”, ma sarebbero tutti interessati ad ampliare le loro conoscenze; mentre del 30% (N.3) che è in possesso di un master o ha frequentato un corso di ecografia infermieristica, solo il 67% (N.2) pratica ecografia infermieristica. Ai medici è stato chiesto se ritengono che l’infermiere, formato e con esperienza, debba usare l’ecografia al Pronto Soccorso per le sue valutazioni: il 100% (N.5) ha risposto in maniera affermativa.
Al personale sia medico che infermieristico è stata rivolta la seguente domanda:
“in caso di paziente instabile emodinamicamente, secondo shock index, e sintomatico al triage per possibile rottura AAA (aneurisma aorta addominale) atraumatico, pensi sia utile l’uso dell’ecografo al triage per individuare l’emorragia e attribuire il giusto codice colore”.
È interessante notare come il 100 % (N.5) dei medici ha risposto di “si”, mentre l’80% (N.8) degli infermieri ha risposto “si” e il 20% (N.2)“no”.
La piattaforma web Microsoft Forms, che è stata utilizzata per raccogliere le risposte del questionario, ha permesso di riportare i dati sul foglio di calcolo Excel attraverso il quale è stato possibile organizzare i dati ed elaborare l’analisi descrittiva e grafica di essi.
Dalla letteratura analizzata e dal questionario somministrato si evince che lo Shock Index rappresenta un buon indice per rilevare l’instabilità emodinamica in pazienti con rottura dell’aneurisma dell’aorta addominale, o sospetto tale. L’ecografia nei DEA è sempre più utilizzata e potrebbe essere uno strumento adeguato alla rilevazione della rottura dell’aneurisma attraverso ecografia focalizzata all’addome. Tali risultati sono incoraggianti e hanno permesso di avanzare una proposta di gestione nella valutazione al triage di tale emergenza al fine di aumentare il tasso di sopravvivenza.
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