Infermieri e farmacovigilanza

Sebbene in Italia il coinvolgimento degli infermieri nella farmacovigilanza sia ancora agli inizi, un recente studio che ha analizzato le segnalazioni di reazioni avverse da farmaci inviate dagli infermieri mostra chiaramente il loro interesse in questo campo, che andrebbe incentivato da campagne di formazione mirate all’interno delle aziende sanitarie, definendo programmi specifici adeguati.

Lo studio ha analizzato 1.403 segnalazioni da farmaco inviate dagli infermieri alla Rete nazionale di farmacovigilanza tra gennaio 2004 e dicembre 2010 (con il D.Lgs n. 95 del 2003 gli infermieri sono stati coinvolti formalmente nel sistema di farmacovigilanza italiano) e le ha confrontate con quelle dei medici ospedalieri dello stesso periodo.

Advertisements


SCARICA LA TUA TESI


Per quanto riguarda la segnalazione di reazioni avverse da farmaci gravi la percentuale era più alta tra i medici rispetto agli infermieri (44,9% rispetto a 22,9%), al contrario di quella degli eventi probabilmente correlati al farmaco secondo la relazione di causalità di Naranjo (76% dei report degli infermieri rispetto al 67% delle segnalazioni dei medici). Gli infermieri hanno segnalato maggiormente le reazioni in sede di applicazione (log odds ratio 0,91, limiti di confidenza al 95% da 0,55 a 1,27), quelle cutanee (log odds ratio 0,81, limiti di confidenza da 0,70 a 0,92) e quelle del sistema nervoso (log odds ratio 0,28, limiti di confidenza al 95% da 0,11 a 0,44), mentre i medici hanno più spesso riportato i disturbi epatici, ematici e piastrinici.

Per entrambi i gruppi l’amoxicillina più acido clavulanico è stato il farmaco più segnalato, inoltre acido acetilsalicilico, amoxicillina, ketoprofene, nimesulide e iomeprolo sono rientrati nella lista dei primi dieci farmaci segnalati.
Questo studio sottolinea come le segnalazioni da parte degli infermieri siano importanti non solo per colmare il vuoto della sotto segnalazione, ma anche perché si integrano e si complementano bene con quelle dei medici. Ogni operatore sanitario nell’ambito delle proprie conoscenze e cultura professionale può dare il suo contributo e questo accade anche nel contesto della farmacovigilanza.

Infine sarebbe importante trovare delle strategie per migliorare la collaborazione e il dialogo tra i diversi operatori sanitari per poter ottenere un migliore monitoraggio del paziente con una maggiore attenzione ai farmaci in terapia, al loro profilo rischio beneficio e alla segnalazione delle reazioni avverse da farmaco che avvengono in ospedale.

Bibliografia: 

Pharmacoepidemiol Drug Saf 2012;DOI:10.1002/ pds.3225. #rrr#

Sitografia:

www.farmacovigilanza.eu

Giuseppe Papagni

Nato a Bisceglie, nella sesta provincia pugliese, infermiere dal 94, fondatore del gruppo Facebook "infermiere professionista della salute", impegnato nella rappresentanza professionale, la sua passione per l'infermieristica vede la sua massima espressione nella realizzazione del progetto NurseTimes...

Leave a Comment
Share
Published by
Giuseppe Papagni

Recent Posts

Diabete Tipo 1: trattamento rivoluzionario con cellule staminali permette di interrompere l’insulina

Un innovativo trattamento con cellule staminali ha recentemente permesso a una donna di 25 anni…

06/10/2024

Radiata da 10 anni, somministrava farmaci abusivamente a 800 euro a seduta: denunciata finta infermiera

Un grave episodio di esercizio abusivo della professione infermieristica è stato scoperto a Torino, dove…

05/10/2024

L’approccio essiccante per la guarigione delle ferite superficiali nel confronto con il trattamento in ambiente umido

La pratica moderna e le linee guida per il trattamento delle lesioni superficiali prevedono l'approccio per la…

05/10/2024

Assistente infermiere: quanto guadagnerà e ambiti di competenza 

Con l’introduzione della figura dell’Assistente Infermiere, il settore sanitario italiano si arricchisce di un nuovo…

05/10/2024

Diabete di tipo 2: 9% in più di casi ogni due anni. Cherubini (SIEDP): “Nei giovani è più aggressivo che negli adulti. Necessario estendere screening nei bimbi a rischio”

Questi i risultati del più ampio studio su scala mondiale mai realizzato, coordinato dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria…

04/10/2024

Ipertensione, il Policlinico Federico II di Napoli è centro di riferimento regionale per il trattamento con denervazione renale

Presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli i pazienti con ipertensione non controllata con…

04/10/2024