Regionali

Infermiere aggredito al pronto soccorso di Martina Franca: la condanna del presidente R.S.U. Infesta

Riceviamo e pubblichiamo la nota di condanna del presidente R.S.U. della Asl di Taranto, dott. Gianfranco Infesta sull’aggressione di un infermiere

“Continuano le aggressioni al personale del pronto soccorso che sconta scelte politiche regionali miopi e scellerate incapace di promuovere la realtà jonica.

La rabbia dei pazienti, costretti ad attese spesso lunghe per essere curati si riversa sugli incolpevoli operatori del front office, Infermieri, Oss e personale ausiliario di Sanitaservice, parafulmini di un sistema sanitario ormai allo sbando e in uno stato di coma irreversibile.

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I colleghi sono stanchi di ricevere messaggi di solidarietà, e chiedono a gran voce una profonda riorganizzazione del servizio. Il fenomeno ha ormai raggiunto livelli allarmanti, sia per il numero sempre crescente di episodi delittuosi sia per la gravità degli stessi, che ormai non risparmiano nessuna parte delle regioni italiane.

Sicuramente non è colpa di chi si prende cura di loro se decenni di disinvestimenti, assenza di programmazione, hanno contribuito al dissolvimento di un servizio sanitario pubblico.

Neanche la legge che nel 2020 ha introdotto il reato penale di aggressione ad operatore sanitario è riuscita a invertire tale tendenza. Evidentemente serve altro.

Occorrono investimenti, nuove assunzioni di medici infermieri e OSS oltre ad una campagna di sensibilizzazione.
Interventi certo utili che, però, rischierebbero di non essere risolutivi se isolati o non calati in un contesto di profonda riorganizzazione dell’intero sistema di presa in cura del paziente.
La rabbia della gente, che attende ore in sala di attesa per una visita non giustifica questi atti criminali.

Occorre ricorrere a misure certamente più incisive.
Oggi è toccato al collega infermiere P.P. del P.S. di Martina Franca che sicuramente questa mattina si è recato sul suo posto di lavoro per prendersi cura e non per ricevere cure perché aggredito!

Fino a quando il pronto soccorso continuerà a essere l’unica porta di accesso alle cure, perché le liste di attesa rappresentano il vero grande ostacolo del diritto alla cura e alla salute dei cittadini.
Non chiediamo solidarietà, non vogliamo encomi, desideriamo soltanto essere trattati come tutti i lavoratori, e non è escluso che a breve, nel rispetto dell’utenza si avviino azioni clamorose.”.

Assistiamo nuovamente a situazioni molto preoccupanti e che richiedono azioni concrete per migliorare il sistema sanitario e garantire un ambiente sicuro per tutti. Le aggressioni a medici, Infermieri, oss del pronto soccorso sono inaccettabili e devono essere fermamente condannate. È essenziale affrontare le cause profonde della frustrazione dei pazienti e lavorare verso una riorganizzazione globale del servizio sanitario. Solo attraverso sforzi coordinati e misure incisive si potrà sperare di migliorare la situazione e garantire un’assistenza sanitaria adeguata per tutti.

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