“Hai visto? Te l’avevo detto che ti avrei spaccato la faccia“. Queste le parole pronunciate da un paziente 76enne dopo l’aggressione verbale e fisica ai danni dell’infermiera 27enne Veronica Caudiero, avvenuta nella notte tra il 21 e il 22 giugno all’ospedale Cardarelli di Napoli.
Queste le premesse dell’aggressione, il cui racconto è affidato alla stessa infermiera, che ne ha così parlato a l’Unità: “Il paziente ha iniziato a minacciarci. Poi, all’improvviso, mi ha sferrato un pugno dritto in faccia, colpendo in pieno il mio naso. Ho provato un forte dolore e sono stata costretta a recarmi d’urgenza al Triage per essere refertata. Tornata in reparto (il Pronto soccorso Obi, ovvero di Osservazione breve e intensiva, ndr), sono stata offesa e aggredita verbalmente dallo stesso paziente, che è stato dunque consapevole e cosciente dell’azione commessa“.
“Dopo l’aggressione – prosegue l’infermiera –, nel denunciare i fatti, ho segnalato la vicenda all’Inail, che ha attivato una pratica per infortunio sul lavoro. Inoltre l’Unità di protezione e prevenzione ha avviato il normale protocollo che prevede un supporto psicologico. Sono giornate difficili: ho l’ansia e la paura di tornare al lavoro“.
Un aspetto evidenziato da Alessandro Olivieri, segretario aziendale Fials, che sempre a l’Unità ha dichiarato: “Dopo che la dottoressa Caudiero ci ha contattati, segnalandoci il grave episodio del quale è stata vittima, abbiamo prodotto un documento. Al suo interno abbiamo denunciato l’ennesima aggressione avvenuta al Cardarelli, un ospedale dove vi è una situazione critica, legata al sovraffollamento delle aree di emergenza. Ciò crea disagi ed è causa di esasperazione tra i pazienti. Di conseguenza, il personale sanitario è costretto a lavorare in sottorganico in un contesto difficile”.
E ancora: “Questo non giustifica in nessun modo le azioni violente che condanniamo con fermezza. Auspichiamo che i fatti vengano accertati e chiariti dalle autorità competenti. Siamo molto rammaricati dal fatto che la direzione generale non ha posto rimedio ad alcune situazioni, nonostante le nostre numerose proposte, e che non ha speso una sola parola di solidarietà e vicinanza nei confronti di una sua dipendente. Saremo sempre al fianco di Veronica e agli operatori sanitari vittime di un sistema che evidentemente non funziona“.
Redazione Nurse Times
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