India, Governo nella bufera: “Ha sottovalutato la seconda ondata di Covid”

Superati i 20 milioni di casi. I cittadini attaccano il primo ministro Modi.

L’India vive una situazione estremamente difficile a causa del coronavirus e della variante indiana. I cittadini accusano la politica di essere stata assente nel contrasto alla pandemia. Mentre il Covid-19 ha travolto il Paese nelle ultime settimane, portando il numero di casi sopra i 20 milioni, e il bilancio ufficiale delle vittime è superiore a un quarto di milione, il partito Bharatiya Janata e il Governo guidato da Narendra Modi (foto) ha dovuto affrontare un’ondata di rabbia pubblica senza precedenti e viscerale.

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Il premier Modi è salito al potere nel 2014, promettendo di condurre l’India alla crescita e alla prosperità, e ha nuovamente vinto con una stragrande maggioranza nel 2019, portando il suo indice di gradimento all’80% all’inizio di quest’anno. Ma da aprile ogni risultato del premier è stato annullato dall’esponenziale crescita di contagi, che sta piegando economicamente il vasto stato asiatico. Con il Covid sono emersi tutti i problemi di uno Stato che sembrava in crescita costante: persone perdono i propri cari a causa della mancanza di letti ospedalieri, ossigeno, ventilatori e medicinali vitali in tutto il paese, e il già precario e sottofinanziato sistema sanitario è sull’orlo del collasso. I cittadini ora cominciano a farsi qualche domanda.

In questi giorni la polizia di Parliament Street, a Delhi, ha ricevuto un’inusuale denuncia di scomparsa, nella quale si danno per disperso il Governo e il primo ministro. A presentare il rapporto è stato il sindacato degli studenti indiani. Nagesh Kariyappa, segretario generale del sindacato, ha detto che voleva rendere noto tramite la denuncia che la leadership politica indiana non avesse agito per contrastare l’avanzata del Covid: «Dove sono i cosiddetti leader che avevano promesso di fare dell’India un leader globale, ma invece hanno fatto soffrire le persone in questo modo?», ha chiesto il segretario nazionale. Anche la leader dell’opposizione, Rahul Gandhi, si è chiesta su Twitter dove fosse andato il Governo: “Anche il primo ministro è scomparso”.

Ma non è il solo caso di satira nei confronti del primo ministro. L’immagine di Modi è ormai bersaglio di sfottò e di fotomontaggi sui gruppi whatsapp del Paese e gli elettori fedeli al leader cominciano a fare dietrofront e a pentirsi di avergli dato il voto nel 2019. A Delhi sono comparsi degli striscioni sulla campagna vaccinale con cui si accusa Modi di aver mandato troppe dosi all’estero. La polizia ha represso le proteste e ha arrestato una ventina di persone.

Milan Vaishnav, direttore del programma per l’Asia meridionale presso il Carnegie Endowment for International Peace, ha parlato recentemente della situazione precaria nello Stato e di come chiunque si stato colpito dalla pandemia: «Tutti sono stati colpiti da questa pandemia e il livello di rabbia e indignazione che viene diretto verso Modi, in particolare dalle classi medie urbane, dove tradizionalmente ha una forte base di sostegno, è il più alto da quando è stato eletto primo ministro»

Il primo ministro è accusato di non aver dato retta ai segnali di allarme della seconda ondata, ignorando i consigli degli scienziati e alimentando un laissez-faire ai massimi livelli, consentendo uno svolgimento senza precauzioni delle elezioni statali, delle manifestazioni politiche e delle feste religiose. Il programma di vaccinazione, nel frattempo, è fermo a causa di gravi carenze imputate a una precedente mancanza di ordini da parte del governo centrale, e i governi statali si sono messi l’uno contro l’altro per le forniture.

Lo stato di origine di Modi, il Gujarat, è stato accusato di alcuni dei più eclatanti falsi rapporti sul bilancio della pandemia. I registri dei certificati di morte raccolti dal giornale di stato suggeriscono un numero di morti fino a 17 volte superiore a quello dei documenti ufficiali. Il Governo, come se non bastasse, è sotto attacco per la decisione di portare avanti la controversa ristrutturazione da 2 miliardi di sterline del Palazzo del Parlamento e dell’area circostante di Central Vista a Delhi, che include la costruzione di una nuova sontuosa residenza del presidente del Consiglio.

Di fronte all’evidente collasso dell’indice di popolarità il Governo ha incaricato i diplomatici di contrastare la copertura dei media internazionali. Governo che si è affrettato a predersi i meriti per aver “sconfitto” la pandemia di febbraio, e che ora sta dando la colpa ai governi statali, in particolare Delhi e Maharashtra, per non essere stati capaci di arginare la pandemia.

Baijayant Panda, vicepresidente del Bjp, ha detto che il Governo era consapevole che una seconda ondata si sarebbe  verificata e ha accusato Stati governati dall’opposizione come Maharashtra, Chhattisgarh, Punjab e Kerala di ignorare molteplici avvertimenti e rifiutare le offerte di aiuto del governo centrale. Nel mentre, il principale partito di opposizione del Congresso è disunito, ma la recente sconfitta del Bjp alle elezioni statali del Bengala occidentale sembrerebbe un indicatore di instabilità politica seria.

Redazione Nurse Times

Fonte: Il Messaggero

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