La Giunta di Bolzano ha recentemente adottato provvedimenti volti a incentivare economicamente gli studenti infermieri, garantendo anche ai professionisti sanitari agevolazioni economiche per gli appartamenti, creando così i presupposti per incrementare le domande all’università.
Ora, con l’annuncio a mezzo stampa del governatore Arno Kompatscher di aumentare di 600 euro mensili la busta paga del personale infermieristico nel nuovo contratto, iniziativa previste con linee guida provinciali per la contrattazione, si rischia di incrementare ulteriormente il divario stipendiale tra Trento e Bolzano, chiaramente a sfavore della nostra Provincia.
Ormai siamo nell’emergenza totale. Chiediamo pertanto subito direttive di Giunta volte ad attivare un immediato tavolo Apran per la stipula di un accordo che preveda la valorizzazione economica di infermieri e professionisti sanitari tramite le specifiche indennità, il miglioramento della conciliazione vita-lavoro, lo sblocco di un’ulteriore quota di time, lo sblocco delle mobilità tra i vari presidi dell’Apss, per avvicinare i professionisti al proprio domicilio.
Nella riunione con l’assessore Spinelli del 9/10/2023 abbiamo chiesto formalmente che le risorse economiche siano prioritariamente e celermente indirizzate a incentivare e riconoscere competenza e disagio di infermieri e professionisti sanitari. La sanità trentina è in gravissima crisi: non si riescono ad aprire i servizi annunciati per carenza di personale, si rischia di ridimensionare quelli già esistenti, le liste di attesa si allungano, la qualità assistenziale rischia di non venire più garantita adeguatamente.
Siamo stanchi di applausi e i ringraziamenti, non vogliamo più essere chiamati eroi, non vogliamo medaglie, ma solo essere considerati professionisti competenti e con elevata responsabilità, che deve essere finalmente riconosciuta in atti concreti, cosa che non abbiamo ancora visto.
Auspichiamo una nuova politica improntata alla condivisione, comprensione, concertazione e cogestione di professionisti e operatori della salute, da realizzare non solo nelle fasi della contrattazione collettiva aziendale tra parte pubblica e parte sindacale, ma anche con la promozione di un nuovo e positivo protagonismo di chi opera in prima linea e nelle retrovie dell’organizzazione del lavoro sanitario e sociosanitario.
La voce dei professionisti sanitari deve essere finalmente accolta. Se vogliamo garantire ai nostri cittadini cure adeguate, dobbiamo migliorare le attuali condizioni di lavoro dei nostri colleghi e implementare il numero dei professionisti sanitari in servizio.
Redazione Nurse Times
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