Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa della Fials Basilicata in merito alla manifestazione del 25 marzo.
La FIALS-Confsal ha chiamato i manifestanti in piazza per “non dimenticare” tutti i professionisti sanitari che con grande professionalità e dedizione hanno affrontato l’emergenza pandemica in questi mesi e per “manifestare” il disagio, la rabbia per i mancati riconoscimenti premiali e la paura per un “futuro” quanto mai incerto per il “rinnovo contrattuale”.
Il discorso dal palco della segreteria regionale del sindacato autonomo, Luciana Bellitti, parte proprio da questa considerazione: “A questo encomiabile impegno la politica ha risposto in modo avvilente e ingrato. Sia il governo sia la giunta regionale prima si sono impegnati in un’autoreferenzialità verso gli operatori sanitari e successivamente in un “incongruo” riconoscimento premiale”.
La Fials-Confsal invoca un vigoroso cambio di passo allo status quo. La pandemia ha reso chiaro a tutti che la sanità non è un costo ma un investimento. Servono interventi strutturali per il “rilancio della sanità pubblica” che passi attraverso il “riconoscimento professionale ed economico dei suoi professionisti e dipendenti. Non possiamo pensare di investire sulla Sanità e sul sistema Paese senza dare il giusto riconoscimento economico e professionale a chi ne costituisce il pilastro”.
“Le nostre manifestazioni – incalza Luciana Bellitti – tendono a stimolare la Regione, a utilizzare le risorse del decreto “Rilancio” per aumentare i posti letto di terapia intensiva e sub intensiva, per investire sulla sanità territoriale, sull’ infermiere di famiglia, sugli assistenti sociali, infermieri, oss, sugli investimenti tecnologici: ecografi, tac, laboratori di analisi, robot.
“Non vorremmo assistere – mette le mani avanti la segretaria regionale della Fials – al licenziamento dei tanti dipendenti assunti per l’emergenza, sfruttati in condizioni lavorative che rasentano la precarietà e poi “gettati” via. Occorre invece un piano straordinario di assunzioni con il necessario reintegro degli organici dopo decennali tagli che hanno portato gli organici, specie infermieri e professioni sanitarie, a un livello “molto inferiore alla media europea”.
I conti per la Fials non tornano: “Ci aspettavamo un impegno da parte della Regione Basilicata a dare finalmente dignità agli operatori della sanità, non una pacca sulla spalla. I fondi stanziati dal governo con i decreti “cura Italia” e “rilancio Italia” non servono a “ringraziare tutti gli operatori della sanità”. Le risorse stanziate vanno unicamente a coprire le maggiori spese dell’emergenza, per pagare straordinari, le pronta disponibilità i e costi aggiuntivi delle pronte disponibilità forzate, oltre alle immense spese per corrispondere le indennità accessorie a tutti i nuovi assunti, a tempo determinato”.
“I dipendenti della Sanità lucana – sottolinea Luciana Bellitti – saranno premiati con un’elemosina, una tantum per l’anno 2020, poiché la Regione non ha aggiunto risorse, utili anche per ottenere il riconoscimento dell’indennità di malattie infettive e di sub intensiva. E’ molto semplice premiare gli operatori sanitari con i residui delle risorse stanziate dal governo che si riducono a pochi spiccioli dopo aver sottratto i costi sostenuti dalle Aziende. E’ una vergogna. I professionisti sanitari chiedono riconoscimenti strutturali, aumenti in busta paga non un’elemosina “una tantum”
“Ormai – conclude emozionata Luciana Bellitti – non ci sono più gli applausi costanti ed emozionanti dei cittadini sui balconi o vicino gli ospedali per ringraziare tutti gli operatori sanitari, gli eroi stremati dal lavoro e flagellati nei loro volti in una lotta intensa al Covid-19”. Eroi che hanno vissuto solitudine, angoscia, morte, paura di portare nelle loro famiglie il contagio e di quelli che purtroppo la morte se li è portati via.
CHIEDO A TUTTI VOI UN MINUTO DI SILENZIO E DI RACCOGLIMENTO PER LE VITTIME DEL COVID.
E piazza Matteotti si ferma nell’omaggio.
La Redazione Nurse Times
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