Cittadino

Cuore, micro-pompa lo salva quando si “spegne” dopo un infarto: mortalità ridotta del 26%

A rivelarlo i risultati di uno studio appena pubblicato sul New England Journal of Medicine e presentato al congresso dell’American College of Cardiology ad Atlanta, che dimostrano un impatto positivo sulla mortalità, associato all’utilizzo di questo dispositivo, nei pazienti con infarto miocardico complicato da shock cardiogeno, una condizione estremamente grave che porta alla morte nel 50% dei casi. L’utilizzo della pompa a flusso microassiale è stata in grado di ridurre il rischio di mortalità di oltre un quarto.

È la pompa cardiaca artificiale più piccola al mondo la migliore opzione di trattamento per i pazienti con infarto miocardico acuto complicato da shock cardiogeno, che si verifica quando il cuore, di colpo, smette di pompare il sangue. Così si trova senza “carburante”, con la pressione che crolla e reni e cervello che smettono di funzionare.

Una situazione che mette a rischio la vita e va affrontata rapidamente sfruttando farmaci, ma anche la tecnologia. A consacrare l’efficacia della pompa a flusso microassiale (Impella CP) è lo studio danese DanGer Shock, pubblicato sul New England Journal of Medicine e presentato in occasione del 75esimo congresso dell’American College of Cardiology, che si è svolto ad Atlanta (Usa).

Advertisements


SCARICA LA TUA TESI


“Lo shock cardiogeno, dopo un infarto miocardico acuto, è una condizione di inadeguata perfusione del cuore dovuta a necrosi delle cellule muscolari coinvolte nella contrazione dell’organo – afferma Pasquale Perrone Filardi, presidente della Società Italiana di Cardiologia (Sic) e direttore della Scuola di specializzazione in Cardiologia dell’Università Federico II di Napoli -. Colpisce dal 5 al 10% dei pazienti con infarto miocardico acuto e più della metà di questi pazienti muore durante il ricovero”.

Lo studio

Fino ad oggi le precedenti ricerche non avevano messo in evidenza un beneficio, in termini di sopravvivenza, dell’impiego di un dispositivo di supporto meccanico con una particolare pompa che prende il sangue ossigenato dal ventricolo e lo spinge nell’aorta, e su cui di recente, la Food and Drug Administration (Fda) degli Stati Uniti aveva emesso un warning in merito alla sua sicurezza.

Lo studio danese randomizzato ha coinvolto un totale di 355 pazienti: su 179 è stata utilizzata la pompa a flusso microassiale e su 176 la terapia standard. La morte per qualsiasi causa si è verificata in 82 pazienti su 179 (45,8%) nel gruppo con pompa a flusso microassiale e in 103 pazienti su 176 (58,5%) nel gruppo con terapia standard.

“Dopo 25 anni – afferma Ciro Indolfi, past-president della Società Italiana di Cardiologia (Sic) e professore ordinario di Cardiologia -, questo è il primo studio che dimostra che è possibile ridurre la mortalità del 26% nei pazienti con shock cardiogeno, una condizione estremamente grave che conduce a morte nel 50% dei casi. La selezione dei pazienti è stato l’elemento chiave dei risultati di questo studio che ha documentato un reale beneficio sulla sopravvivenza in una patologia dove la terapia medica è solitamente inefficace. Tuttavia l’utilizzo di questo catetere, che è grande, può dare delle complicanze alle arterie, che in futuro potranno essere ridotte grazie a un più attento controllo dell’accesso vascolare”.

Lo studio ha dimostrato, inoltre, che le curve di sopravvivenza si separano precocemente con una mortalità nei controlli in aumento nel corso dei 180 giorni, mentre la mortalità rimane stabile dopo 30 giorni nei soggetti trattati con la micropompa.

“Queste ulteriori strategie terapeutiche, associate a un trattamento tempestivo dell’infarto con lo stent coronarico, contribuiranno ad un aumento della sopravvivenza nei soggetti colpiti da questa patologia, che purtroppo rappresenta ancora la causa numero uno di morte nell’uomo e nella donna”, concludono Indolfi e Perrone Filardi.

Redazione Nurse Times

Articoli correlati

Scopri come guadagnare pubblicando la tua tesi di laurea su NurseTimes

Il progetto NEXT si rinnova e diventa NEXT 2.0: pubblichiamo i questionari e le vostre tesi

Carica la tua tesi di laurea: tesi.nursetimes.org

Carica il tuo questionario: https://tesi.nursetimes.org/questionari

Redazione Nurse Times

Leave a Comment
Share
Published by
Redazione Nurse Times

Recent Posts

L’Arnas Civico di Palermo apre una selezione urgente per formare una long-list di infermieri

L'Arnas Civico di Palermo ha indetto una selezione pubblica urgente per la formazione di una…

13/08/2024

Arbovirus, l’Istituto Spallanzani è partner di un progetto che punta a conoscerli meglio

Approfondire la conoscenza di arbovirus, tra cui Zika, Dengue, Chikungunya, West Nile e virus meno…

13/08/2024

Cartilagine consumata, sviluppato materiale bioattivo che la rigenera

Un team di ricercatori della Northwestern University, in Illinois, potrebbe aver trovato la soluzione per…

13/08/2024

Il neonato in stato di shock: l’importanza del timing

Negli ultimi anni la professione infermieristica è radicalmente cambiata. Si è assistito a un’evoluzione in…

13/08/2024

Asp Ragusa: avviso di mobilità per oss e altri profili

L'Asp Ragusa ha indetto un avviso di mobilità regionale e interregionale, tra aziende ed enti…

13/08/2024

AIOS: “No al payback per le aziende fornitrici di dispositivi medici. A rischio formazione e ricerca”

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dell'associazione scientifica AIOS. Serpeggia preoccupazione tra le società scientifiche…

13/08/2024