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Coronavirus, forte risposta immunitaria contro varianti Omicron del nuovo booster Sanofi-GSK

Incoraggianti risultati da due studi condotti sul nuovo candidato vaccino di richiamo.

Sebbene una manciata di aziende abbia dominato il mercato dei vaccini anti-Covid negli Stati Uniti e in Europa (Pfizer-BioNTech, Moderna, Johnson & Johnson, AstraZeneca), diverse altre compagie farmaceutiche stanno continuando a sviluppare nuovi prodotti nella speranza che possano essere utilizzati come richiami. Sanofi, per esempio, ha reso noti i risultati di due studi (VAT02 Cohort 2 e COVIBOOST VAT013), condotti sul suo nuovo candidato vaccino di richiamo adiuvato (adiuvante pandemico di GSK) di nuova generazione contenente l’antigene della variante Beta.

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Nello studio di Fase 3 VAT02 Coorte 2 il candidato vaccino di nuova generazione Sanofi-GSK ha indotto al 15esimo giorno post-immunizzazione un aumento significativo dei titoli anticorpali rispetto al valore basale contro molteplici varianti di interesse (aumento di 15 volte contro il virus parentale D614, aumento di 30 volte contro il ceppo Beta) in adulti precedentemente immunizzati con vaccini a tecnologia mRNA. In particolare, contro Omicron, i dati preliminari hanno mostrato un aumento di 40 volte contro la sotto variante Omicron BA.1. Il candidato booster di nuova generazione Sanofi-GSK con variante Beta ha generato un numero doppio di anticorpi neutralizzanti contro Omicron BA.1 e BA.2 rispetto al booster basato su D614 (ceppo Wuhan, originale).

Parallelamente, lo studio indipendente COVIBOOST (VAT013), condotto dall’Assistance Publique – Hôpitaux de Paris (AP-HP), ha dimostrato che, dopo un ciclo di vaccinazione primaria con due dosi di vaccino Pfizer-BioNTech, il candidato booster di nuova generazione Sanofi-GSK formulato con variante beta genera una risposta immunitaria più elevata (misurata dai titoli di anticorpi neutralizzanti) rispetto al booster di Pfizer-BioNTech o al booster di prima generazione di Sanofi-GSK, entrambi mirati al ceppo parentale originale Wuhan (D614).

La percentuale di partecipanti con un aumento di almeno 10 volte dei titoli di anticorpi neutralizzanti per il ceppo originale D614 SARS-CoV-2 tra il giorno 0 e il giorno 15 è stata di:
• 76,1% (95% CI 64,5-85,4) per il booster di nuova generazione Sanofi-GSK, rispetto al 63,2% (95% CI 51,3-73,9) per il richiamo Pfizer BioNTech D614;
• 55,3% (95% CI 43,4-66,7) per il booster Sanofi-GSK D614 (candidato booster di prima generazione).

In questo studio, che ha incluso 247 soggetti, tutti e tre i vaccini hanno anche generato anticorpi neutralizzanti contro la variante Omicron BA.1, con risposte più elevate generate dal candidato di nuova generazione Sanofi-GSK. I risultati dello studio COVIBOOST sono disponibili su un server di pre-print, in attesa di pubblicazione su una rivista peer-reviewed. In entrambi gli studi, il candidato vaccino di nuova generazione Sanofi-GSK è stato ben tollerato, con un profilo di sicurezza favorevole. Nello studio VAT02 di coorte 2 è stato riportato un basso numero di reazioni di grado 3 (meno del 4%), tutte transitorie e non gravi.

Sanofi e GSK hanno portato avanti lo sviluppo clinico del loro candidato booster di nuova generazione parallelamente al processo di revisione regolatoria in corso sul loro candidato vaccino di prima generazione. La totalità dei dati a sostegno di questo vaccino booster di nuova generazione sarà presentata alle autorità regolatorie nelle prossime settimane, con l’obiettivo di rendere il vaccino disponibile nel corso dell’anno.

Informazioni su VAT02 – Lo studio sul vaccino booster VAT02 è un’estensione dello studio di sicurezza e immunogenicità di fase 3 dell’azienda. Nella coorte 1 di questo studio, i partecipanti precedentemente vaccinati con un ciclo di vaccinazione primaria con uno dei vaccini autorizzati hanno ricevuto una dose di richiamo del candidato vaccino ricombinante adiuvato Sanofi-GSK, che utilizza l’antigene SARS-CoV-2 (D614). Questi dati hanno confermato il potenziale universale del candidato vaccino di aumentare gli anticorpi neutralizzanti da 18 a 30 volte in tutte le piattaforme vaccinali (mRNA, proteine, adenovirus). La coorte 2 comprendeva 1.500 partecipanti. I risultati del VAT02 saranno pubblicati su una rivista specializzata in un secondo momento.

Informazioni sullo studio COVIBOOST (VAT013) – COVIBOOST è uno studio indipendente condotto dall’Assistance Publique – Hôpitaux de Paris (AP-HP). Si tratta di uno studio multicentrico, randomizzato, in singolo cieco, condotto in 11 centri in Francia, che ha valutato la risposta immunitaria dei candidati vaccini Sanofi-GSK di prima e prossima generazione (adiuvati, con proteine ricombinanti) e quella di una terza dose del vaccino di Pfizer-BioNTech, dopo due dosi di ricevute come ciclo primario di vaccinazione. Lo studio è stato finanziato dal ministero francese della Solidarietà e della salute e da Sanofi.

Redazione Nurse Times

Fonte: PharmaStar

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