La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 25840 del 27 settembre 2024, ha confermato un principio fondamentale per i diritti dei lavoratori, stabilendo che la retribuzione durante il periodo di ferie debba includere tutte le componenti accessorie, come le indennità perequative, compensative e i buoni-mensa. La decisione respinge il ricorso di un Ente pubblico contro la sentenza della Corte d’Appello di Napoli, che aveva già sancito l’obbligo di considerare queste voci nella retribuzione feriale, garantendo ai dipendenti un trattamento economico equivalente a quello percepito nei periodi di attività lavorativa.
L’Ente ricorrente sosteneva che tali indennità fossero legate esclusivamente alla presenza fisica del lavoratore sul posto di lavoro e, di conseguenza, non dovessero essere incluse nella retribuzione delle ferie. Tuttavia, la Corte d’Appello prima e la Cassazione poi, hanno rigettato questa interpretazione, sottolineando che la giurisprudenza europea e la Corte di Giustizia dell’Unione Europea sono chiare su questo punto: la retribuzione durante le ferie deve garantire una situazione economica analoga a quella percepita durante i periodi di lavoro attivo.
La Cassazione ha ribadito che qualsiasi componente pecuniaria collegata all’esecuzione delle mansioni e allo “status” professionale del lavoratore debba essere compresa nella retribuzione per le ferie. Questo principio mira a evitare che un trattamento economico inferiore possa costituire un deterrente per i lavoratori nell’esercitare il loro diritto alle ferie, il che sarebbe in contrasto con gli obiettivi fissati dal legislatore europeo.
La sentenza della Corte di Cassazione richiama i principi già espressi in precedenti decisioni della Corte di Giustizia dell’UE, ribadendo che la retribuzione percepita durante le ferie debba includere tutte le componenti che il lavoratore avrebbe ottenuto se fosse stato effettivamente in servizio. In particolare, l’esclusione di indennità perequative, compensative e buoni-mensa potrebbe tradursi in una riduzione del reddito che scoraggia l’esercizio del diritto alle ferie.
La decisione è in linea con un orientamento consolidato nella giurisprudenza italiana ed europea, che considera le ferie un diritto fondamentale per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. Garantire una retribuzione integrale durante il periodo di ferie è essenziale per evitare pressioni economiche che possano indurre i dipendenti a rinunciare a questo diritto.
La recente ordinanza n. 25840 della Cassazione rappresenta l’ennesima conferma dell’importanza di garantire ai lavoratori una retribuzione completa e adeguata durante le ferie. Questo orientamento giurisprudenziale rafforza la protezione dei diritti dei dipendenti, in conformità con gli standard europei e italiani in materia di diritto del lavoro, promuovendo il benessere e la sicurezza sul lavoro.
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