Autocertificazione covid: la verità sull’obbligo giuridico di dichiarare il vero

Dichiarare il falso sull’autocerficazione è legale? La risposta è no. Per quanto sembri ovvia, una recente sentenza del gup di Milano che avrebbe assolto un 24enne che aveva dichiarato il falso compilando una autocertificazione, aveva fatto sorgere qualche perplessità. Citiamo, quindi, il Codice Penale.

Chiunque attesta falsamente al pubblico ufficiale, in un atto pubblico(1), fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità(2), è punito con la reclusione fino a due anni.

Se si tratta di false attestazioni in atti dello stato civile [449], la reclusione non può essere inferiore a tre mesi.

Dispositivo dell’art. 483 Codice Penale

Citiamo il Codice Penale per mettere chiarezza riguardo l’argomento autocertificazioni. Infatti, recentemente è circolata la notizia che il gup di Milano avrebbe assolto un 24enne che aveva dichiarato il falso compilando una autocertificazione Covid un anno fa.

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Dichiarare il falso sull’autocerficazione è legale? Ecco la sentenza che ha gettato dubbi sull’argomento.

Il 14 marzo dello scorso anno un 24enne era stato fermato alla stazione ferroviaria milanese di Cadorna e aveva giustificato il suo spostamento con motivi di lavoro. I successivi controlli avevano stabilito che in realtà quel giorno non era di turno e che, quindi, aveva dichiarato il falso. Il 24enne è finito in tribunale, ma per lui non ci sono state conseguenze penali. Il giudice dell’udienza preliminare Alessandra Del Corvo lo ha assolto «perché il fatto non sussiste», accogliendo peraltro la richiesta della stessa procura di Milano.

Nella sentenza si legge nero su bianco che «è evidente come non sussista alcun obbligo giuridico, per il privato che si trovi sottoposto a controllo nelle circostanze indicate, di “dire la verità” sui fatti oggetto dell’autodichiarazione sottoscritta, proprio perché non è rinvenibile nel sistema una norma giuridica». Quindi, dichiarare il falso sull’autocerficazione è legale? No. Sono molti, infatti, quelli che hanno perplessità sul ragionamento e sulla motivazione di questa sentenza che, specifichiamo, non costituisce legge.

Vi sono, quindi, da attendersi altri pronunciamenti a breve, se non un chiarimento legislativo.

Cristiana Toscano

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