“La riorganizzazione dell’emergenza-urgenza territoriale avviata dalla Regione Emilia-Romagna e dalla CTSS di Modena non risponde appieno ai bisogni di chi abita un territorio vasto, montano, a vocazione turistica, con problemi di comunicazione e lontano dai grandi ospedali”. Così Maria Cristina Bettini, del comitato “Salviamo l’ospedale di Pavullo”, interviene in merito alla situazione della Guardia di continuità assistenziale e del servizio medico di emergenza-urgenza sull’Appennino Modenese, in particolare a Pievepelago-Fiumalbo-Riolunato.
“Si pensi al Cau di Fanano, dove i residenti di Fiumalbo, con un viaggio di circa 30 chilometri, devono ora andare per la gestione di urgenze a bassa complessità – prosegue Bettini -. E se l’urgenza diventa emergenza, carichiamo il paziente con automedica che arriva da Pavullo o Vignola e gli facciamo fare altri 60 chilometri per il Policlinico di Modena o per Baggiovara, se l’elisoccorso con condizioni meteo avverse non si alza in volo? Un girotondo che penalizza pure la pianura, quando si utilizzano le sue risorse”.
Aggiunge Bettini: “Occorre che si garantisca nero su bianco, con protocolli condivisi tra gli attori della pianificazione sanitaria, la presenza della Guardia di continuità assistenziale e la tempestiva presenza di un mezzo di soccorso avanzato via gomma, con la contemporanea assistenza di medico 118 e infermiere 118, che copra i Comuni di Pievepelago Fiumalbo e Riolunato. Tradotto: una postazione ambulatoriale dinamica, garantita da medici di emergenza territoriale dedicati al soccorso. Questo sarebbe il reale potenziamento della nuova Casa di comunità Alti Frignano”.
Bettini chiede infine “se i medici in servizio presso la Casa di comunità di Pievepelago che intervengono sulle emergenze territoriali siano inquadrati secondo gli articoli 63 o 67 dell’Acn 28 aprile 2022”. Inoltre chiede “l’attivazione dell’auto infermieristica per i Comuni di Pievepelago, Fiumalbo e Riolunato nella fascia oraria 8-20 nelle giornate di lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì, a totale copertura del territorio 24 ore su 24, 365 giorni all’anno”.
Redazione Nurse Times
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