Nel cuore di una storia di speranza e frustrazione si cela il percorso di Angela Buttà, classe 1962, operatrice socio sanitaria di Messina, che ha sperimentato l’amaro retrogusto dell’instabilità lavorativa nonostante il successo ottenuto in un concorso nel settembre scorso.
Angela, dopo aver superato brillantemente le selezioni indette dall’Azienda Sanitaria Provinciale (Asp) di Catania, ha scelto il policlinico universitario “Gaetano Martino” di Messina come sua sede di lavoro. Un’opportunità a tempo indeterminato, tanto ambita quanto elusiva.
Nonostante la delibera dell’Asp di Catania avesse dichiarato l’“immediata esecutività” delle assunzioni, il policlinico di Messina non ha onorato il suo impegno. Questa decisione ha lasciato Angela, 29ª classificata su 10.705 partecipanti, nel limbo dell’incertezza lavorativa, una situazione che ha destato rabbia e rammarico nella sessantunenne messinese.
La scelta della sede, motivata da ragioni logistiche, si è trasformata in un’opzione che Angela, a posteriori, rifletterebbe: “Con il senno di poi, forse, avrei scelto un’altra sede,” ammette con una miscela di tristezza e delusione.
Con l’attesa della firma contrattuale entro 30 giorni, la donna ha vissuto giorni di incertezza. Tuttavia, senza alcun riscontro, il 10 novembre ha appreso dal policlinico che l’assunzione non sarebbe avvenuta, senza alcuna spiegazione.
Di fronte a questo scacco, Angela ha coinvolto il legale Natale Alosi, il quale ha sottolineato: “La mia cliente non ricevendo alcuna comunicazione, ha chiesto di conoscere i tempi dell’assunzione. E abbiamo sollecitato sia l’Asp di Catania che il commissario straordinario del policlinico di Messina.”
Il quadro si complica ulteriormente con la notizia di un ricorso presentato al Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) contro l’Asp di Catania per l’annullamento delle delibere di approvazione della graduatoria. La sospensione delle delibere fino al 21 dicembre rende incerto il destino di Angela e degli altri vincitori.
Il legale Alosi evidenzia un rischio occupazionale significativo, poiché tutti i lavoratori coinvolti sono in età avanzata, con questa opportunità di impiego a tempo indeterminato potenzialmente l’ultima della loro carriera nel settore sanitario.
Angela, attraverso il suo avvocato, chiede giustizia e ribadisce il suo diritto all’assunzione a tempo indeterminato, sottolineando la presunta illegittimità e lesività del comportamento del policlinico di Messina. La situazione ora pende nelle mani del Tar di Catania, con la speranza che giustizia venga fatta e che Angela possa finalmente godere del lavoro tanto meritato.
Redazione Nurse Times
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