La bozza del nuovo testo unico del pubblico impiego, firmata Marianna Madia, cancella due certezze assolute per gli statali. Lavorare nella pubblica amministrazione, magari dopo aver vinto un concorso, ha sempre significato, posto fisso, pensione sicura e scatti di fascia.
Con questa bozza, se approvata, non sarà più così.
Diversi saranno le novità:
Fino a qui tutto ok, ma dove è la novità? Se entro due anni, il personale eccedente non riesce a trovare collocazione nemmeno attraverso la mobilità, il rapporto di lavoro “TERMINA”. Agli uffici che non comunicheranno le eccedenze verranno presi dei provvedimenti, innanzitutto bloccando le assunzioni e avviando procedimenti disciplinari ai dirigenti che non lo hanno comunicato.
Potrebbe essere positivo questo se solo vivessimo in un Paese dove la Meritocrazia è pura “Utopia”. Sappiamo bene che poche saranno le amministrazioni che daranno un punteggio obiettivo al personale. E Quindi saranno sempre i soliti “noti” a percepire gli aumenti sopra annunciati.
Tante altre sono le novità del Testo Unico. Dai buoni pasto, all’obbligo di conoscenza della lingua inglese nei concorsi pubblici, alle visite fiscali automatiche per le assenze fatte il venerdì e nei prefestivi.
Sperando che sia solo una “sbandata” del momento, ci terremo aggiornati per osservare l’evoluzione legislativa.
A cura di
Gianluca Pucciarelli
Fonte
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