Regionali

Finte cure “alternative” per bimbo di due anni affetto da tumore: tre arresti a Brescia

Hanno proposto cure alternative, abbandonando quelle tradizionali, ai genitori di un bimbo di due anni affetto da tumore, ma le condizioni di salute del piccolo paziente sono peggiorate. Per questo tre persone, un uomo di 46 anni e due donne di 40 e 39 anni, sono state arrestate dai carabinieri della compagnia di Breno, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal gip del Tribunale di Brescia. Sono indagate a vario titolo e in concorso tra loro per tentata estorsione, sostituzione di persona, esercizio abusivo di una professione, truffa e lesioni personali.

Le cure alternative consisterebbero in una presunta terapia a distanza, basata su un macchinario “Scio”, con sede negli Stati Uniti. Questa terapia, secondo i truffatori, avrebbe dovuto curare il bimbo attraverso campi magnetici e fisica quantistica, ma i promotori non erano neppure medici

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Le indagini sono iniziate con la denuncia presentata proprio dai genitori, che tra giugno e novembre 2023 si erano affidati a un sedicente medico per sottoporre il bimbo, sin lì seguito dagli Spedali Civili di Brescia e dall’ospedale di Padova, a terapie del costo di 1.500 euro. Il trattamento non solo non ha portato ai risultati sperati, ma – spiega una nota dei carabinieri di Brescia – a un peggioramento della malattia. Per questo a fine novembre 2023 il piccolo ha ripreso le cure convenzionali.

Stando alle indagini condotte dai carabinieri i presunti truffatori avrebbero sfruttato l’angoscia e la sofferenza dei genitori, promettendo la disgregazione del tumore dopo pochi trattamenti e minacciando persino il medico oncologo che seguiva il bimbo. Le chat e i messaggi mostrano una costante pressione esercitata sui genitori, che erano stati segnalati al Tribunale dei minori per la decisione di abbandonare le cure, ma la situazione è stata poi compresa e archiviata.

Il caso era stato portato all’attenzione delle autorità anche da Striscia la notizia. E degli arresti ha parlato anche Roberto Burioni, professore dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano: “Vi ricordate quello che mi voleva togliere di mezzo? E vi ricordate della sua compagna, che mi voleva fare le diagnosi a distanza con il macchinario segreto? Li hanno arrestati entrambi”.

Redazione Nurse Times

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