C’è voluta una puntura di spillo per far scoppiare la bolla nella quale erano protette (legittimamente) le delibere della Fnopi.
La puntura di spillo è stato il nostro articolo sul compenso riconosciuto (legittimamente) al portavoce della federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, Tonino Aceti.
Abbiamo scritto (sbagliando, per carità) che gli era riconosciuto un compenso intorno ai diecimila euro mensili (ma il nostro era solo un dubbio), ci è stato risposto, minacciando azioni legali, che il compenso è ben più inferiore come da delibera pubblicata dalla Fnopi nella sezione trasparenza (Vedi articolo).
E da quel momento oltre a sapere che l’incarico di portavoce è compensato con 310mila euro (ma non sappiamo in che lasso di tempo), la Fnopi ha deciso di aprire le proprie porte per far conoscere le delibere adottate.
Anche questo, va detto, è un atto legittimo e, altrettanto legittimamente, la presidente può muoversi come meglio ritiene, visto il suo impegno istituzionale e di rappresentanza di una categoria con 450mila iscritti, finiti nel dimenticatoio della politica in questa emergenza sanitaria.
Aspettando che qualcuno alzi la voce.
Petrarolo Salvatore, Direttore Nurse Times
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